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L’ADDESTRAMENTO DEI PULEDRI ITALIANI

 

 

 

 

 

 

L’articolo sui giovani cavalli ha suscitato molte reazioni: come se avessi sollevato il coperchio di una pentola bollente. Questo mi ha suggerito di andare ad assistere alla tappa UNIRE del CEF dei Pratoni del Vivaro.

Ho visto l’inizio e la fine del cavallo italiano:  nei quattro anni vi sono molti buoni cavalli con un addestramento grossolano ma, per i più, non manifestamente errato.  Tra i pochi decisamente fuori strada, ho visto due cavalli di recente affidamento alla FISE da parte degli allevatori.

Nei sei anni ho visto,  con l’unica eccezione dei cavalli dell’esercito italiano, dei cavalli finiti, senza più andature e con una condizione fisica pessima.

Poiché ben conosco l’impegno fisico e finanziario, la passione, le aspettative, i sogni degli allevatori non credo proprio che il frutto dei loro sacrifici meriti di finire in questo modo.

Molto opportunamente, la FISE ha creato il board degli allevatori per dar loro la possibilità di intervenire concretamente nelle decisioni che li riguardano. La situazione che ho descritto richiede delle modifiche alla normativa:  io ritengo che i premi debbano essere riservati ai soggetti ben presentati ed addestrati.  Quindi generalizzazione delle categorie a giudizio ma con alcune modifiche per renderle più efficienti.

Poiché le barriere che cadono rappresentano pur sempre un elemento di valutazione oggettivo,  bisogna considerare che un errore può sempre capitare;  due indicano qualche problema di equilibrio,  tre che il cavallo è fuori categoria.  Questo a maggior ragione perché i percorsi sono scorrevoli ed invitanti.  Di conseguenza le penalità assegnate al secondo errore devono portare il cavallo in zona sufficienza;  quelle assegnate al terzo in zona insufficienza.

Mi dicono che vi sono problemi legati all’indipendenza dei giudici:  in questo caso il correttivo da applicare è quello della trasparenza resa possibile dalla tecnologia moderna.  Poiché la FISE ha emanato un regolamento per la valutazione che è chiaro e condivisibile,  perché aderente ai principi della buona equitazione,  il sito www.lastriglia.com è a disposizione di coloro che vorranno segnalare comportamenti anomali dei giudici suffragandoli con il video del percorso in discussione.  Se ne ricorreranno gli estremi, segnaleremo i nominativi dei giudici che non si sono attenuti ai criteri di valutazione stabiliti dalla FISE.

Poichè inoltre è il passo lungo la migliore andatura per la formazione dei puledri,  la FISE potrebbe organizzare, dotandole di premi attraenti, delle gare di velocità, da compiersi al passo, sulla distanza di 20 km.

Carlo Cadorna

2 Responses to “L’ADDESTRAMENTO DEI PULEDRI ITALIANI”

  1. FRANCESCO #

    Salve questa iniziativa mi sembra ottima,io sono un cavaliere che monta dei puledri nel circuito fise e mi sono accorto che i miei cavalli non sono giudicati male,ma sono gli altri che sono giudicati con voti più alti, così quando si ha da ridire per la classifica, il giudice di turno una volta fatta vedere la scheda ti dice che la scheda è buona perchè hai tutti 7…..Ma sei tra gli ultimi posti della classifica……

    19 Giugno 2011 at 12:12 Rispondi
    • Carlo Cadorna #

      Siamo a disposizione…. Lo scopo da raggiungere è che i cavalli italiani siano giudicati e preparati meglio: le due cose sono, evidentemente, collegate.

      19 Giugno 2011 at 22:06 Rispondi

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