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LA GOVERNANCE DEL VATICANO E DELLA FISE

Ho avuto il privilegio di conoscere alcuni cardinali e sono rimasto favorevolmente impressionato dall’altissimo livello intellettuale e culturale che, a fattor comune, dimostravano.

Nei giorni scorsi, peraltro, sono rimasto scandalizzato dalle fotografie, riportate sui quotidiani, di un cardinale americano che pasteggia  nel ristorante più alla moda di Roma con una bottiglia di Brunello di Montalcino sul tavolo.  Perché per comandare bisogna averne l’autorità morale che si conquista con l’esempio.

Puntuale  la ChiesaCattolica, che è una grande organizzazione,  ha eletto un Papa il cui nome, Francesco, è tutto un programma per una religione che si erge a difesa dei più deboli.

Nei giorni scorsi, un giornalista specializzato nel settore ippico ha rivolto delle critiche alla Presidente della FISE perché non ha presenziato ai festeggiamenti per i 90 anni di  Piero d’Inzeo.      Evidentemente non sapeva che la Sig.ra Dallari  era a S.Giovanni Marignano per una importante riunione del settore giovanile.

Dobbiamo infatti dare atto alla nostra presidente che non perde occasione per seguire il lavoro dei tecnici che ha scelto, soprattutto per quanto riguarda il settore giovanile;    questo infatti rappresenta il futuro perché sarebbe bene non farci troppe illusioni sulle possibilità di recupero dei seniores (che per l’ennesima volta lamentano la mancanza di cavalli !).

Questa assidua presenza dimostra una vera passione:  che è contagiosa ed è il vero presupposto di un reale cambiamento.

 

                                                                           Carlo Cadorna 

 

 

 

4 Responses to “LA GOVERNANCE DEL VATICANO E DELLA FISE”

  1. Ho lavorato per quattro anni con Antonella Dallari, condividendo passioni e intenti, speranze e timori, conferme ed inevitabili battute di arresto.

    In questo lasso di tempo ne ho apprezzato le doti di sensibilità umana, qualità professionale e orientamento etico nell’azione quotidiana; fattori che hanno consentito al Comitato regionale dell’Emilia Romagna di raccogliere buoni frutti nel settore dell’equitazione di campagna, uno dei comparti storicamente meno considerati dalla nostra Federazione.

    Un incoraggiamento alla nostra Presidente ad andare avanti con la passione di sempre. Come ci insegna Dante Alighieri: “non ragioniam di lor, ma guarda e passa”.

    Tiziano Bedostri

    19 Marzo 2013 at 19:23 Rispondi
    • lastriglia #

      Ho conosciuto la Sig. Dallari quando ha annunciato la Sua candidatura. Non so se Lei se ne è accorta, ma Le ho fatto un vero e proprio colloquio allo scopo di comprendere con quale tipo di persona avevo a che fare.
      Ho percepito la Sua passione perchè quando Le ho fatto alcuni nomi, Le brillavano gli occhi. Certo, ha davanti un compito immane ed un ambiente che non aiuta perchè continua a proporre dei modelli sbagliati.
      Ma l’importante è guardare sempre avanti: la passione è contagiosa.
      Quello che si poteva fare per accelerare il cambiamento, era(è) la costituzione di una squadra giovanile sperimentale da proporre come modello di buona equitazione e buoni risultati. Con i ragazzi, se sono ben impostati, si fa presto: le due amazzoni americane Kessler e Goutal, pur giovanissime, sono tra i migliori cavalieri del mondo. Ma, tra di loro e quello che si fa in Italia, c’è un abisso culturale!

      19 Marzo 2013 at 21:05 Rispondi
  2. giuseppe maria de nardis #

    Il giornalista che lei cita ha “peccato” di disattenzione, altrimenti avrebbe saputo (v. La Voce Equestre, 10 c.m.) che la Sig.ra Dallari era presente ai festeggiamenti ufficiali in onore dei fratelli D’Inzeo presso il Ministero della Difesa, e probabilmente ha dovuto rinunciare a quelli in “famiglia” presso la SIR dato il Suo incarico di Presidente FISE.
    Spero che alle buone scelte compiute nel settore Formazione seguano decisioni che rilancino l’equitazione caprilliana ed il suo insegnamento. Potrebbe inoltre essere interessante ed utile che la Federazione favorisse l’incontro tra chi pratica equitazione caprilliana e gli allevatori italiani.
    Condivido la sua disillusione sul settore Seniores, nel quale le consuete geremiadi sulla mancanza di Cavalli, spesso rilanciate dai media, sono ormai più che stucchevoli: sembra che per questi cavalieri ormai in sella da decenni, alcuni purtroppo da meno tempo, l’unico parametro tecnico sia il costo del cavallo ed il possesso di pozzi di petrolio.
    Possibile che in anni di professionismo non siano riusciti a selezionare, addestrare e portare ad alto livello un numero sufficiente di cavalli? Però sono riusciti spesso a fare del vantaggioso commercio di piccolo cabotaggio sportivo.
    Per non parlare del cavaliere italiano che ha rifiutato l’incarico di Tecnico Seniores SO perchè poco remunerato (€100.000,00).
    Confidiamo nella passione e nei giovani, tenendoli lontani da questi inutili maestri ed indichiamo loro come modello chi come la Panizzon ha addestrato ed accudito in proprio i due cavalli con cui ha onorato l’Italia alle ultime due Olimpiadi.
    Grazie dell’ospitalità,
    giuseppe maria de nardis

    20 Marzo 2013 at 19:12 Rispondi
    • lastriglia #

      Tratterò prossimamente il tema dell’allevamento che, però, è strettamente legato alla qualità dei cavalieri. Guardavo oggi la registrazione di Arezzo: uno peggio dell’altro! Pestano tutti su quelle povere schiene imbarcate e pensano che così si costruisca un cavallo. D’altro canto non c’è da meravigliarsi dal momento che lunedì sera è stato ufficialmente santificato Chiaudani. Hanno anche la memoria corta: nessuno ricorda la scena del campione del mondo che monta Seldana, le mette le redini sul collo e le permette di fare il più bel percorso della sua vita. E quella sarebbe stata una cavalla difficile….Beati monoculi in terra caecorum! In diretta TV da Arezzo ha avuto l’incoscienza di criticare l’operato del direttore di campo (un tal Rothenberger!!!!!!!). Per fortuna l’Equitazione va avanti per la sua strada, e si dovrà montare sempre più in avanti (vedi Eleonora Zorzetto che ha avuto l’intelligenza di scegliere l’istruttore giusto e di assecondarlo!). Quelli che non sono capaci protestano, poveracci….

      20 Marzo 2013 at 22:39 Rispondi

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