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LA RIUNIONE

La riunione è uno stato fisico del cavallo nel quale riesce a muoversi con facilità anche in spazi ristretti ed esprimere al meglio le sue qualità grazie all’impegno del posteriore che dispone le sue leve in posizione di spinta ed alla leggerezza del treno anteriore dovuta ad un maggiore carico che grava sui posteriori.

Ma occorre precisare che vi sono due modelli, completamente diversi, di riunione a seconda che si pratichi l’Equitazione di Scuola (vedi scuola tedesca) oppure l’Equitazione Naturale,  oggi praticata negli stati americani, oceanici ed alcuni europei (Francia, Irlanda, Svezia) ma di origine italiana.

riunione riunione-falsa

 

riunione e falsa riunione

 

 

 

 

La prima si applica e può avere successo con i cavalli “cavalcabili”, ovvero quelli che hanno la linea dell’equilibrio naturalmente orizzontale (“L’addestramento del cavallo”) perché non riesce a modificare sostanzialmente la struttura fisica del cavallo dal momento che considera il garretto parte dell’anca.

Inoltre, questo tipo di riunione, è artificiale, deve essere continuamente intrattenuto da parte  del cavaliere con l’intervento costante degli aiuti e non migliora, sostanzialmente, nel tempo(leggi “Cross country: equitazione in declino?”).

 

 

 

 

 

Nell’Equitazione Naturale (leggi “L’equitazione naturale e la riunione”),  la riunione rappresenta il punto di arrivo di un percorso, più o meno lungo a seconda della costruzione fisica del cavallo, tendente a modificarne la struttura attraverso il graduale abbassamento delle anche, conseguente alla flessione delle articolazioni lombo-sacrale e coxo-femorale che provoca la rotazione del bacino.

 

 

 

 

 

Quando la linea dell’equilibrio (“L’addestramento del cavallo”) sarà in salita  il cavallo manterrà la riunione da solo (selfcollection in inglese) ed il cavaliere potrà impiegarlo con la semplice azione del peso del corpo (“L’azione del peso del corpo”).   Quando il cavallo è in questa situazione  il cavaliere sente l’impulso, sotto forma di tensione muscolare,  nella mano.    Lo può mantenere con la semplice azione del peso del corpo;   lo può incrementare con l’azione delle gambe.

In un cavallo riunito il cavaliere “sentirà” il baricentro oscillare tra l’attacco degli staffili ed il centro della sella.     Ove diminuisse la tensione dorsale, prima di tutto lo deve sentire; poi deve alleggerire la mano invitando il cavallo ad un migliore uso dell’incollatura che porterà ad un maggiore uso della schiena.  Poi deve far sì che il cavallo avanzi maggiormente.  Se cercasse invece di ristabilire la tensione utilizzando la forza dell’inforcatura, verrebbe meno la decontrazione e con essa il vero impulso.

 

 

 

 

 

Oggi possiamo osservare questo tipo di riunione guardando le amazzoni americane Kessler e Goutal.

Io ne ho avuto la prima dimostrazione chiara e lampante in uno dei primi concorsi cui ho partecipato, quello di Tolentino.  Tra i partecipanti vi era il cavaliere Sergio Albanese:  mi colpì il suo modo di lavorare che non avevo mai visto e mi parve incredibilmente armonico. Lavorò quasi un’ora effettuando continue mezze-fermate:  quando entrò in campo gara fece tutto il percorso con il cavallo in piena libertà d’incollatura limitandosi a mandarlo con l’azione del peso del corpo.  Naturalmente vinse!!!  E’ un allievo di quella grande scuola che è la S.I.R. Farnesina:  l’istruttore di allora era il Col. Chiantia che ha prodotto tanti campioni tra cui Graziano Mancinelli.

Sergio, alla fine degli anni ’70, fu ingaggiato da Paola Piaggio, figlia del Gen. Antonelli, grande istruttore a Pinerolo per montare due cavalli che furono acquistati in Inghilterra nelle scuderie del famoso cavaliere Trevor Banks.  Che dopo aver visto Sergio che dava spettacolo, disse alla Piaggio che nella sua scuderia erano passati tutti i migliori cavalieri del mondo:  ma non aveva mai visto niente del genere….

 

Carlo Cadorna

 

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