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ECCO UN MODELLO DA IMITARE

 

Uno dei problemi più gravi e difficili da risolvere per elevare gli standard della nostra equitazione è quello di trovare dei modelli giusti da prendere come punti di riferimento.

Il Gran Premio di Valkenwaard (Global Champion Tour- 13/08) mi offre la possibilità di segnalarne uno adatto ai palati più raffinati.

L’occasione è stata creata da un grande direttore di campo, il nostro Uliano Vezzani: ha costruito un percorso delicato che puniva qualsiasi intervento dei cavalieri davanti agli ostacoli unitamente ad una misurazione precisa.

Ha fatto emergere la classe superiore dell’Equitazione praticata dall’amazzone americana Beezie Madden : un percorso nel quale tutto sembrava facile per Lei e per il suo cavallo secondo i canoni dell’equitazione naturale.   Il segreto? Sta tutto nel Suo assetto in sella che, lo potranno osservare gli appassionati, Le consente di eliminare ogni rigidità e di inserirsi perfettamente nel movimento del suo cavallo (il peso è sempre sulle staffe).

E’ importante osservare come non vi sia alcuna ricerca di un qualche effetto derivante dall’azione della mano che si limita ad assicurare l’equilibrio. Siamo lontanissimi dall’equitazione eccellente ma artificiale del cavaliere Marcus Ehning, purtroppo molto ammirato da chi non tiene nel debito conto le sue qualità personali che non possono essere copiate e quelle dei suoi cavalli.

Carlo Cadorna

2 Responses to “ECCO UN MODELLO DA IMITARE”

  1. Maria Cristina Fenocchi #

    Sono perfettamente d’accordo con quanto scritto nell’articolo e, secondo il mio modesto parere, nel caso dell’amazzone americana si tratta anche di talento naturale e soprattutto talento femminile visto che le donne, rispetto agli uomini, sono dotate di:
    – poca forza fisica;
    – notevole empatia;
    – istinto materno;
    – coraggio e determinazione
    PECCATO CHE MOLTE DONNE NON NE SONO CONSAPEVOLI
    Un caro saluto

    4 Settembre 2011 at 16:38 Rispondi
    • Carlo Cadorna #

      Grazie! Devo aggiungere il peso che, alcune volte, è anche di 30-40 kg. in meno.
      Questo è un tale vantaggio che non lo trovo giusto se non dal punto di vista della
      “cavalleria”. Fino a qualche anno fa c’era il peso obbligatorio di 75 kg. Poi è stato un italiano a farlo togliere: il Col. Giovanni Marcone.

      4 Settembre 2011 at 19:13 Rispondi

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