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LA PREPARAZIONE PER IL CROSS-COUNTRY

Saltare in campagna degli ostacoli naturali costituisce una naturale predisposizione per il cavallo ben addestrato: in particolare il salto dei fossi naturali che non sono altro che un tempo di galoppo.

Tutti gli altri ostacoli devono essere affrontati al trotto limitandosi a stringere le gambe nell’approssimarsi ad essi. Con questo sistema si può addestrare il cavallo al salto di tutti gli ostacoli sino alla categoria 3.   E’ un esercizio utile anche per il cavaliere che sarà costretto a migliorare la qualità del proprio assetto e l’indipendenza degli aiuti.

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Particolare attenzione deve essere posta nell’addestramento ai salti nell’acqua e dall’acqua. Il cavallo deve essere preventivamente addestrato a superare la naturale paura ad entrare ed a muoversi nell’acqua. Il modo migliore per ottenere velocemente questo risultato è quello di farlo entrare e poi camminare lungamente sollevando spruzzi in un laghetto abbastanza profondo. E’ indispensabile che il fondo sia assolutamente piano e compatto.

 

 

 

 

 

La particolarità dell’acqua è che tende a frenare l’avanzamento del cavallo quando si riceve e l’impulso quando deve scattare.    Di conseguenza, bisogna aprire bene le spalle e premere i talloni in basso quando ci si riceve senza andare indietro con l’inforcatura;   mandare il cavallo con l’assetto e tenere le redini ben aggiustate prima di un salto dall’acqua.

 

 

 

 

 

 

Per concludere bisogna ricordare che il salto degli ostacoli naturali è un esercizio di sottomissione, non una questione di coraggio da parte del cavallo.   Quindi il cavallo dovrà essere bene davanti alle gambe del cavaliere e sempre giusto nella mano con una tensione dorsale direttamente proporzionale al grado di sottomissione.   Maggiore sarà la difficoltà degli ostacoli,  minore dovrà essere la velocità ma non l’impulso (allo scopo di permettere al cavallo di valutarli bene).

Regola generale è quella di avvicinarsi lasciando libertà d’incollatura perchè i cavalli vogliono rendersi conto di quello che devono saltare e dove devono riceversi.

 

 

 

 

 

 

Quando il cavallo dimostrerà una totale sottomissione e dimestichezza con gli ostacoli affrontati al trotto, potrà affrontarli al galoppo.

La prova di cross.country costituisce un grande impegno per l’intensità di sforzi ravvicinati, per le continue variazioni di velocità e per i dislivelli da superare.   Di conseguenza il cavallo, per non subire un logoramento precoce, deve condurre una preparazione specifica, contigua a quello che si fa nel mondo delle corse.    E’ indispensabile disporre di una pista recintata in terreno piano e regolare.

 

 

 

 

 

Vi sono due sistemi per portare il cavallo in condizione: il primo consiste nel galoppare la distanza della gara tutti i giorni ad andatura moderata fino a che il cavallo non dimostri di aver appreso a coordinare perfettamente l’azione di galoppo;   quindi, effettuare qualche galoppo, adeguatamente intervallato, alla velocità della gara.    Per quest’ultima esigenza è indispensabile la presenza della compagnia perchè stimola l’impegno del cavallo e previene gli incidenti.   In alternativa si può utilizzare una pista in leggera salita.

 

 

 

 

 

 

 

Il secondo sistema consiste nel galoppare ogni quattro giorni ad andatura moderata in terreno vario fino a che il cavallo non dimostri stanchezza (che si può percepire inserendo nel percorso alcuni dentro-fuori consecutivi).

Per la preparazione anaerobica (in assenza di ossigenazione) sarà sempre necessaria la presenza della compagnia.

Nella preparazione in campo prova bisogna far sì che il cavallo apra bene i polmoni (fare qualche minuto di galoppo a 600 m./min.) e poi abbia un giusto tempo di recupero.   Lo schema di preparazione per la prova di S.O. non è adatto.   I cavalli che non sono perfettamente sani o decontratti, devono essere riscaldati bene prima della partenza.  Questa deve avvenire con gradualità lasciando al cavallo il tempo necessario per entrare nella sua azione.

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Se il cavallo non galoppa abbastanza significa che non è pronto;  la cosa peggiore che si può fare è quella di spingerlo aiutandosi con la frusta.  E’ il modo migliore per giocarsi il cavallo ed incorrere in spiacevoli incidenti.  La velocità è l’ultima cosa da richiedere.   Prima si deve ottenere un buon ritmo in armonia con la respirazione ed un equilibrio perfetto che consenta una perfetta sottomissione del cavallo che si deve manifestare con un contatto leggero ed uguale, dalle due parti, con la mano del cavaliere.

Infine bisogna ricordare che,  mentre nel S.O. bisogna saltare bene, nel cross-country bisogna andare dall’altra parte senza cadere.

Carlo Cadorna

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