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                                               In molti manuali si distingue tra la partenza per perdita di equilibrio e quella per presa di equilibrio.Â
La prima modalità non la prendo in considerazione perché significherebbe insegnare al cavallo qualcosa che poi si dovrebbe correggere: gli insegnamenti che impartiamo al nostro amico ed allievo devono essere chiari e quindi i più semplici per poter essere ben compresi.Â
Il galoppo è un’andatura basculata in tre tempi oltre ad un tempo di sospensione. Nel primo tempo il cavallo carica tutta la sua massa sul posteriore esterno aiutandosi con il sollevamento dell’incollatura; nel secondo tempo spinge la massa in avanti con il diagonale esterno. Nel terzo tempo riceve la massa sull’anteriore interno e si predispone per poter nuovamente caricare la massa sul posteriore esterno attraverso l’estensione in avanti e verso il basso dell’incollatura e la flessione delle articolazioni alte dei posteriori.
Di conseguenza, il cavaliere per partire al galoppo dovrà prima mettere il cavallo negli aiuti (“Le sensazioni a cavallo”); quindi invitarlo a caricare il posteriore esterno. Lo potrà fare portando il suo peso sulla natica e sulla staffa esterna.Â
Quindi dovrà sollecitare il posteriore interno con la gamba interna mettendo la redine esterna in opposizione per impedire al cavallo la partenza contraria; di seguito dovrà cedere con la redine interna per consentire al cavallo la completa estensione dell’incollatura: il peso del cavaliere passerà dalla staffa esterna a quella interna.Â
Nel terzo tempo la redine esterna (di appoggio) accompagnerà quella interna nel favorire l’estensione dell’incollatura. Â
Con un cavallo riunito il cavaliere si limita all’azione del peso con una leggera pressione della gamba esterna.Â
La partenza al galoppo è importante perché le successive falcate devono essere uguali: lo tengano presente i partecipanti alle categorie di equitazione nelle quali, purtroppo, si possono vedere le partenze più strane.
                                                                                          Carlo Cadorna
Grazie ,ci voleva un chiarimento semplice e netto soprattutto per i cosidetti ippotrasportati ,come il sottoscritto.
Sarebbe interessante anche un chiarimento sulla mezza fermata a cavallo montato,
e come si può ottenere invece alla corda ,ammesso che sia possibile , grazie.
Ne ho parlato principalmente ne “L’addestramento del cavallo” ed in molti altri articoli: è il presupposto di tutto l’addestramento e consiste nel mettere il cavallo in equilibrio attraverso l’estensione dell’incollatura e l’inarcamento della schiena. Nel lavoro nel tondino si ottiene naturalmente se tutto è stato eseguito come indicato nell’apposito articolo. Può essere imparata esclusivamente montando un cavallo ben addestrato (perché è facile da ottenere soltanto se c’è una buona tensione dorsale ed una bocca istruita).