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DIDATTICA EQUESTRE

Gli elementi da considerare per imparare a montare a cavallo (equitazione di base), sono i seguenti:

1- la capacità del cavaliere di stare in equilibrio sul cavallo;

2- la capacità del cavaliere di impiegare efficacemente i propri aiuti in modo indipendente;

3- la capacità del cavaliere di coordinare i propri aiuti;

4- la capacità del cavaliere di sentire gli spostamenti del baricentro del cavallo (oscillazione) e di valutarne l’equilibrio;

5. la capacità del cavaliere di sentire le posate del cavallo e di adeguarvi l’impiego degli aiuti;

6- la capacità del cavaliere di unire il proprio baricentro a quello del cavallo in ogni condizione (essere unito al movimento del cavallo=inserito);

7- la capacità del cavaliere di sentire l’impulso del cavallo;

8- la conoscenza, da parte del cavaliere, delle andature e la capacità di valutare, da cavallo, la loro correttezza;

9- la capacità del cavaliere di valutare l’uso che il cavallo fa della sua linea dorsale e dei posteriori: in particolare, se questi si flettono (flesso-estensione) nello stesso modo;

10. la tecnica per il salto.

Questi obiettivi devono essere raggiunti nell’ordine indicato.

ESERCIZI PER SVILUPPARE LE CAPACITA’

 

 

 

 

 

 

 

 

1. Lavoro in ogni condizione eliminando il problema della prensilità delle mani: redini con una mano, staffatura giusta, ginnastica a cavallo per sviluppare la flessibilità delle articolazioni (caviglia, ginocchio, anche e reni), ginnastica sulle scale.

2. Sollevarsi leggermente dalla sella;  trotto leggero cambiando spesso di diagonale fino a cambiare ad ogni tempo.  Con il tempo l’allievo deve fare corpo con il cavallo per tutta la lunghezza della gamba SENZA  aggrapparsi al cavallo con l’inforcatura.  Il metodo di trottare senza staffe leggero è concettualmente e praticamente errato perchè porta l’allievo ad irrigidirsi ed a far contrarre anche il cavallo rispetto al quale sarà sempre in ritardo (peso morto).

3. Trotto in salita, molto lento, avanzando con le mani.

4. Lavoro in dislivello (salti in discesa), sui dentro-fuori e sulle transizioni.

5. Cura dell’assetto per insegnare al cavaliere ad inserirsi, dall’indietro in avanti, nel movimento del cavallo (ginnastica in piedi sull’altalena). Passo allungato protratto per ore.

6. Montare in corsa, galoppo in frotta.

7. Passo in discesa e sulle barriere a terra.

8. Montare dei cavalli ben lavorati dall’istruttore.

9. Lavoro al tondino ed in dislivello.

10. Montare cavalli diversi.

11. Lavoro sui cavalletti spingendo i talloni in basso ed accarezzando con una mano la spalla del cavallo.

12. Contare le posate del cavallo (La Guerinière).

13. Curare l’abbinamento tra le posate del cavallo e gli aiuti (lavoro ad occhi chiusi contando i tempi delle posate)(“L’uso delle gambe”- “L’importanza della mano”);

14. Lettura delle fonti (D’Aure, Steinbrecht, l’Hotte, Caprilli, Cossilla, Ubertalli, Badino Rossi, Formigli, Forquet,  Bacca, Gianoli, Lami-Gennero, Tomassi, Littauer, Chamberlin,  Giniaux, Tesio, Regolamento Nazionale per i concorsi di Dressage-scritto da Cavaillè, Menten de Horne ..etc…).

15. Montare, con posizione seduta, un cavallo riunito:  aiutandosi con un ritmo molto lento e restando completamente decontratti, accordare il movimento del bacino e delle ginocchia con il movimento pendolare, dall’indietro in avanti, del cavallo.

 

 

 

 

 

TECNICA PER IL SALTO

Cavalli in addestramento

Tra un ostacolo e l’altro: far avanzare il cavallo aiutando, con le azioni della mano e con la respirazione, la decontrazione e l’oscillazione della linea dorsale.

Equilibrio sulle staffe.

In area di rigore: concentrarsi sull’impulso. Mandare il cavallo in avanti, contro l’ostacolo, mantenendo il contatto.

Equilibrio sulle staffe.

–  Cavalli addestrati:

Con l’azione dell’assetto mantenere il cavallo ben teso nella mano e distaccato da essa.

In area di rigore: aspettare mantenendo la tensione  e sollecitando l’iniziativa del cavallo con l’azione del peso del corpo.  Equilibrio nel centro della sella.

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