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CURARE IL PROPRIO CAVALLO

Elenco quello che si può fare, in attesa dell’eventuale intervento del veterinario, per curare il proprio cavallo dalle malattie più comuni.

Le ferite devono essere pulite, rasando il pelo tutt’attorno, con acqua e sapone disinfettante.  Quindi vanno disinfettate con lisoformio o tintura di jodio.  Se possono infettarsi nella lettiera devono essere fasciate dopo averle avvolte con cotone imbevuto in una soluzione disinfettante.   Conviene tenere a disposizione un prodotto per far coagulare il sangue (cauterizza la ferita).    Se la ferita è già datata, conviene intervenire anche con un antibiotico endovena (terramicina 100- 20 cc. x 5 gg.).  Queste cure devono essere rinnovate ogni giorno fino a che la ferita sia rimarginata.

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Le fiaccature  e le ragadi, dopo aver subito lo stesso trattamento delle ferite, devono essere unte con pomata di Fissan abbondante.  Le fiaccature provocate dalla sella devono consigliare la rapida sostituzione della stessa.   Il sottopancia può essere rivestito con una camera d’aria di motocicletta.

Le contusioni agli arti devono sempre essere disinfiammate con l’applicazione di ghiaccio o con impacchi antinfiammatori.

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Le lesioni alla suola del piede (uno dei motivi più frequenti di zoppia) richiedono l’intervento del maniscalco:  nell’attesa conviene ammorbidire il piede con un impacco di seme di lino o soluzione disinfettante.  I fettoni marci(puzzano) derivano da una lettiera bagnata: devono essere disinfettati con acqua ossigenata al 30% e poi tamponati con cotone imbevuto di liquido del Villata.   I tarli nella suola sono favoriti dalla lettiera in truciolo:   devono essere intagliati dal maniscalco e poi riempiti con cotone imbevuto di petrolio.

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Le coliche devono essere prevenute con una corretta alimentazione ed un corretto lavoro di addestramento:  il cavallo mostra irrequietezza ed inappetenza.  Somministrare subito(appena lascia un pasto) 150 gr. di solfato di sodio sciolti in acqua ed attendere il veterinario passeggiando il cavallo e tenendolo al caldo.  La comparsa di diffuse eruzioni cutanee sul corpo indica un eccesso di cereali nell’alimentazione.  Somministrare solfato di sodio.

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Le malattie da raffreddamento iniziano sempre con scolo nasale e tosse.  Il cavallo deve essere passeggiato a mano (non deve lavorare!), tenuto  ben coperto, con gli arti fasciati ed in luogo ben ossigenato.   Pulire con lisoformio le narici ed ungerle con Vicks.  Somministrare pastoni caldi a base di crusca e seme di lino cotto;  spennellare la gola con tintura di Jodio e metterne qualche goccia nell’acqua.

I tendini, sopratutto quelli anteriori devono essere palpati prima di montare.  Qualsiasi calore o gonfiore deve consigliare il riposo e la visita del veterinario.  Montare un cavallo con un tendine leso, significa allungare la guarigione di molti mesi! (leggi “Il linguaggio del cavallo”).  Ricordare che le lesioni agli anteriori derivano quasi sempre da un impegno insufficiente e diseguale degli arti posteriori (sullo stesso diagonale della lesione):  è inutile curare l’effetto se non si elimina la causa!

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Quando il cavallo si gratta la coda bisogna pulirne l’attacco ed il sottocoda con acqua e lisoformio.

Il lavoro corretto e naturale tende a correggere gli appiombi posteriori difettosi e quindi a prevenire le lesioni muscolari (“Le lesioni muscolari”).

Un cavallo ben curato non ha mai nulla perchè prevenire è più efficace che curare:  imparate a memoria le norme di pratica di scuderia! (Leggi “Pratica di scuderia e alimentazione del cavallo”).

 

Carlo Cadorna

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