La condizione fisica del cavallo è influenzata anche da altri fattori, oltre alla qualità dell’addestramento: il governo, lo stato dei piedi e l’uso delle coperte.
Il governo (“La pratica del cavallo) serve essenzialmente a pulire la pelle del cavallo permettendole una traspirazione adeguata alle necessità di un atleta: lo strumento principale per poter ottenere questo scopo è la striglia che deve “grattare” la pelle.
La migliore è quella di alluminio con la quale il cavaliere deve limitarsi a dosare la pressione rispetto alla sensibilità delle varie parti del cavallo: il cavallo è pulito soltanto quando non esce più niente.
Purtroppo vedo che questo strumento è in disuso: di conseguenza i cavalli sono generalmente sporchi!
La pulizia si completa con la brusca di setola che deve essere ben dura per poter completare la pulizia della pelle e del pelo.
La mancata pulizia condiziona negativamente il ricambio e può determinare delle abrasioni (fiaccature) nel contatto con la bardatura.
La pulizia non può essere sostituita dalla doccia che ha generalmente un effetto negativo(artriti e ragadi) se non quando l’umidità atmosferica si avvicina al 90%.
I piedi sono il capitale più importante per i nostri cavalli perché non possono essere “allenati” con il lavoro e possono quindi essere soggetti a rapida usura. Infatti, il 90% delle zoppie dipende dai piedi.
Il modo migliore per conservare l’integrità dei piedi è quello di utilizzare sempre il cavallo in perfetto equilibrio: se questa condizione non viene rispettata, l’eccesso di pressione accentua gli eventuali difetti nella ferratura e limita la circolazione del piede provocando la malattia navicolare.
Inoltre il piede deve avere un appiombo che allinei le ultime falangi (“La ferratura”): in caso contrario si avranno le stesse conseguenze della colonna vertebrale di un uomo con una gamba più corta.
Il piede del cavallo si adatta naturalmente al terreno su cui lavora: per questo motivo, teoricamente, non ha bisogno di ferratura. Ma se ha difetti di appiombo degli arti che determinano un consumo irregolare dell’unghia, la ferratura è indispensabile.
Così come per i cavalli che hanno la suola sensibile (in genere i purosangue) e, per questa ragione, scaricano il peso sui talloni (“Le ferrature difficili”).
Purtroppo vi sono molti maniscalchi che non sanno valutare l’appiombo del cavallo e provocano gravi danni: rientra fra i compiti dell’istruttore o del cavaliere esperto quello di orientare correttamente il lavoro del maniscalco.
Quando il danno è fatto, l’unico vero rimedio è quello di sferrare il cavallo e metterlo al prato, lasciando che sia la natura ad avviare la guarigione(ottimo sistema con cavalli navicolitici).
Per una buona manutenzione dei piedi è indispensabile lavorare molto al passo su di un terreno regolare e consistente.
Un altro elemento che ha grande rilevanza, negativa, sul benessere del cavallo è l’uso delle coperte.
Tutti i cavalli, giustamente, le odiano perché sono fastidiose ed hanno effetti negativi sul ricambio: questo è stato provato dalla scienza da più di un secolo ma l’ambiente equestre, anche per interessi commerciali, sembra impermeabile a certe verità (il miglior allenatore in Francia nel secolo scorso, non tosava i cavalli).
Tra l’altro le scuderie sono generalmente calde: soltanto una temperatura notturna di svariati gradi sotto lo zero può giustificare l’uso, solo di notte, di una coperta traspirante (ideale il pile).
L’unica ragione che giustifica la tosatura è il pelo sudato: ma se il cavallo viene messo in condizione utilizzando l’andatura del passo(allungato) potrà poi galoppare senza sudare. Infatti il presupposto per un allenamento perfetto è il funzionamento altrettanto perfetto di tutti i muscoli (altrimenti il cavallo, quando entra in condizione, si rompe!) che si ottiene, appunto, con l’andatura del passo allungato (“Il lavoro nel tondino”). Inoltre la tosatura stimola la crescita del pelo.
Il cavallo non tosato è felice e non soffre mai di malattie da raffreddamento. ( CONTINUA )
Carlo Cadorna
Infatti di recente ho riscontrato una ferita da abrasione sul garrese dovuta a doppia coperta , che ha reso inutilizzabile un cavallo tosato , (come tutti in scuderia) per mesi .
una domanda a cui non riesco a trovare soluzione..ho preso un cavallo in ippodromo e non ha mai avuto problemi di ferratura. Per un anno lavoro in campagna,anche andature “spinte” nessun problema. Per motivi di trasferimento ho dovuto cambiare maniscalco,e da allora,il cavallo,regolarmente,si sferra,in lavoro o l’ant dx o l’ant sinistro.Anche solo dopo due,tre giorni dalla ferratura. Cambiato ancora maniscalco poco miglioramento. Ultima ferratura:terrificante esteticamente,l’unghia è decisamente poco bella,e il cavallo si è “preso” al secondo giorno di lavoro. Sempre agganciando il posteriore all’esterno del ferro anteriore. Nessun paraglomo mi salva..AIUTO!!!!!!!!!!!!
E’ un problema antico: capita anche a me, sempre il giorno dopo che è venuto il maniscalco. Poi rimetto io il ferro, a volte adattandone uno vecchio, e non succede più! Secondo me è una questione di appiombo: probabilmente il ferro anteriore dx non è in asse con il piede ma è stato messo troppo avanti(andava incassato di più e la punta arrotondata come nella prima foto postata nell’articolo…). Infatti, se si prende significa che l’anteriore dx si è alzato in ritardo. Può far ferrare i posteriori lasciando l’unghia che eccede in punta. Inoltre può mandarmi una foto di lato su terreno piano dalla quale io possa valutare l’appiombo anteriore dx del cavallo. In ogni caso, ogni volta che si cambia qualcosa nell’assetto del cavallo(interventi sulle vertebre e ferrature molto vecchie) bisogna dargli il tempo di assestarsi(2-3 gg.): lo può fare utilizzando soltanto l’andatura del passo. Aggiungo che i purosangue hanno spesso la suola sensibile (“Ferrature difficili”) e le unghie fragili: bisogna ferrarli spesso(25-30 gg.) mettendo i chiodi negli stessi buchi. Si può rafforzare le unghie con il petrolio e stimolarne la crescita con la magneto-terapia ad alta frequenza…