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IN QUALE PAESE VIVIAMO ?

Il 19 c.m. si è svolta l’assemblea straordinaria della FISE per le modifiche allo statuto.  Non entro nel merito perchè ancora non si possono leggere sul sito della FISE le modifiche apportate.

Mi limito quindi ad alcune considerazioni di metodo.  Sono state raccolte, da parte di rappresentanti della presidenza, molte deleghe sulla base di una lettera di comunicazione delle modifiche inviata ai circoli votanti.  In apertura dell’assemblea il  Presidente ha comunicato che sarebbero state votate ulteriori modifiche richieste dal CONI.   Poi ha detto che dopo il voto, per il quale c’era un tempo molto limitato, si sarebbero illustrate meglio quelle modifiche sull’opportunità delle quali si sarebbe anche dovuta convincere la giunta del CONI.

Si è poi proceduto ad un nuovo tipo di votazione elettronica che, di fatto, non concedeva il tempo necessario per una lettura e valutazione delle modifiche stesse.

In relazione a quanto precede mi pare che:

– prima di votare si deve poter valutare attentamente quello che si vota;

– le affermazioni del Presidente sono state alquanto contradditorie;

– le deleghe dovrebbero essere valide soltanto per quelle modifiche che     erano state precedentemente comunicate;

– è sconcertante che nessuno dei presenti in sala abbia sentito il bisogno di    protestare per un metodo che trova riscontro soltanto nella Corea del Nord!

Nel frattempo è stata pubblicata da una rivista italiana una importante intervista al tecnico internazionale Henk Nooren che analizza con conoscenza e competenza la situazione italiana definita “abbastanza disastrosa”.  Vi è scritto che per creare una buona squadra bisogna prima uniformare il livello tecnico della base,  con un unico metodo di lavoro ed una rigida progressione:  esattamente quello che scriviamo da tempo!

La FISE, invece di ricominciare dalle fondamenta, vuole iniziare dal tetto: quindi tutto il progetto di riforma del salto ostacoli, che è incentrato sul progetto “scuderie” e che costituisce la base delle modifiche statutarie, non ha né capo né coda (o solo coda….).

Ciliegina sulla torta,  il giorno dopo è stata organizzata, sul canale televisivo equestre,  una trasmissione nel corso della quale si è specificato a dei giovani appassionati,  desiderosi di progredire nella conoscenza equestre, che con il nuovo statuto la loro carriera sarebbe stata finalmente aperta. Illudere i giovani è colpa grave:  essi vanno messi alla prova e spronati ad impegnarsi in un sistema efficace.  E’ stato anche detto che gli sponsors investiranno in questo sistema perchè ben organizzato:  è vero soltanto se il nuovo sistema avrà successo e non ne vedo i presupposti di rinnovata conoscenza.

Il tutto si è svolto in un clima farsesco perché, non essendo state pubblicate da nessuna parte,  nessuno conosce esattamente le modifiche che hanno riguardato tutto lo statuto.

Carlo Cadorna

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