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E’ BELLA PERCHE’ E’ VARIA

Mi riferisco al panorama

equestre in generale che registra il progresso mondiale verso la buona equitazione, rispettosa del benessere e quindi della sua meccanica naturale.  Dopo aver visto qualche concorso disputato quest’anno, devo dire che l’Equitazione si è trasferita in Svezia.  Come sempre è avvenuto negli ultimi anni, a certificare questo predominio è stato il nostro Uliano Vezzani i cui percorsi sanno sempre fare la differenza.  Abbiamo quindi potuto vedere affermarsi quei cavalieri che sanno valorizzare, attraverso il rispetto del movimento dell’incollatura e delle vertebre dorsali, la vera leggerezza dei cavalli ottenuta combinando la spinta della linea dorsale dall’indietro in avanti con l’azione limitatrice della mano:  essa, unitamente all’azione dell’assetto può ottenere la leggerezza perfetta nel momento in cui il cavallo si distacca dalla mano con la bocca e trova la cadenza.

Quando il cavallo è in questa situazione, può saltare senza il minimo sforzo all’unica condizione che sia rispettata la cadenza che mantiene il cavallo sempre nella stessa (situazione).

Mentre i percorsi di S.O. ben costruiti valgono ad effettuare una giusta valutazione non così quelli di dressage che si avvalgono del giudizio umano:  ho potuto vedere, in una competizione recente, l’amazzone tedesca Langehanenberg presentare un nuovo cavallo che era 10 punti avanti la pur brava Werth quanto a riunione corretta.  Ma non è stata premiata come dovuto e questo uccide lo sport, quello vero…

Purtroppo questa tendenza al progresso non ha riguardato la nostra equitazione che, a livello internazionale, è sparita a cominciare dal settore giovanile:  è un fatto che i nostri migliori cavalieri sono ancora i sessantenni!  Questo dovrebbe portare la FISE ad una riflessione,  ma, dagli atti sembra che abbia scelto una direzione contraria, e cioè quella dei suoi interessi e non quelli del movimento sportivo nazionale che riguarda prima di tutto l’atleta cavallo.

Infatti, recentemente e sommessamente sono stati variati gli statuti mantenendo la FISE esclusivamente la responsabilità dell’impiego agonistico dei cavalli ma scaricando sulle società la responsabilità del benessere e della sicurezza dei cavalli e dei cavalieri.  Come se le due cose si potessero separare dal momento che (manuali di osteopatia e Codice di Tutela) benessere e sicurezza dipendono interamente dalle modalità secondo le quali i cavalli vengono addestrati ed impiegati.

Carlo  Cadorna

One Response to “E’ BELLA PERCHE’ E’ VARIA”

  1. giuseppe maria de nardis #

    E’ un vero peccato che la FISE non si confronti con persone che hanno salde radici nella Equitazione Italiana e rami ben proiettati nell’evoluzione che le conoscenze offrono.

    Sarà un caso che la Svezia aveva il più alto numero di Ufficiali di Cavalleria inviati a Pinerolo (v. Gen. M. Badino Rossi)?
    E che una veterinaria italiana, la D.ssa Silvia Torresani, specializzata in fisioterapia equina, si occupi dei cavalli della squadra svedese?

    Salde radici e rami ben proiettati.

    giuseppe maria de nardis

    8 Dicembre 2021 at 10:55 Rispondi

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