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L’ARTE DI COSTRUIRE I PERCORSI DI S.O.

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Oggi possiamo vedere all’opera molti direttori di campo e questo è un fatto positivo perché aiuta a classificarli e ad apprezzarne compiutamente i pregi e le manchevolezze.

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Un buon direttore dovrebbe preoccuparsi prima di tutto di facilitare il lavoro di costruzione di cavalli da S.O. di lunga durata(“La costruzione dei percorsi di S.O.”).

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Quindi la prima qualità indispensabile è l’”essere uomini di cavalli” nel senso di saperne comprendere le esigenze rispettandone l’integrità, non solo fisica, ma soprattutto psicologica. Soltanto nel rispetto di questo aspetto primordiale, si possono concepire le difficoltà volte ad ottenere una giusta selezione.

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E lo sport si è giustamente evoluto nel selezionare non certo i cavalli più potenti bensì quelli che, attraverso un addestramento ben concepito, mostrano maggiore flessibilità d’impiego. Da quanto precede discende che un buon direttore deve sempre assicurare l’impulso quale presupposto per l’utilità di qualsiasi esercizio si voglia proporre ai cavalli in gara.

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E l’impulso è assicurato principalmente dal tracciato che deve essere tanto più semplice e lineare quanto più modesto è il livello della gara. Influiscono inoltre la posizione degli ostacoli, quella dell’ingresso in campo ed il contorno del campo di gara.

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Il risultato di un percorso costruito con maestria deve essere l’armonia della maggioranza dei percorsi. Ricordo in particolare la finale di un campionato italiano di completo nel quale ero in giuria: il percorso di S.O. era stato costruito da Piero d’Inzeo e presentava molti ostacoli poco comuni nella loro costruzione che suscitavano perplessità nei più oltre ad un tracciato lineare con gli ostacoli molto ravvicinati. Ho visto passare un centinaio di cavalli quasi tutti perfetti: infatti le distanze erano perfettamente regolate in base al riscaldamento dei cavalli (strette all’inizio, andanti alla fine…).     Peccato che questo grande Maestro non abbia potuto trasmettere la Sua competenza!

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Oggi poi l’elevata qualità dei cavalli unitamente all’elevato standard di un numero sempre maggiore di cavalieri rende comunque difficile ottenere la selezione: non può quindi che intervenire il tempo perché l’ampiezza della falcata dei cavalli è in stretta relazione con la qualità del loro addestramento. Questo aspetto consiglia ulteriormente i tracciati scorrevoli piuttosto che quelli molto sinuosi.

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Il direttore di campo che apprezzo maggiormente è Uliano Vezzani perché, oltre ad applicare i concetti sovraesposti, è competente, intelligente e di grande modestia.

Carlo Cadorna

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