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LA BARDATURA

La bardatura deve essere essenziale, limitata allo stretto necessario, di eccellente qualità e mantenuta in buono stato. Deve aiutare il cavaliere ad assumere un assetto funzionalmente corretto (“L’assetto in sella”).

Molti anni fa montavo in salto ostacoli un cavallo molto caldo che mi dava dei problemi di gestione nelle linee a distanze brevi.  Dopo aver provato diverse capezzine, utilizzavo una messicana perché distribuisce meglio la pressione sul muso del cavallo. Venne a trovarmi il Gen. Conforti, famoso istruttore e cavaliere dell’anteguerra.  Egli mi tolse la capezzina e mi allungò di un buco il montante della testiera in modo che il ferro appoggiasse in una zona vergine.  L’effetto fu straordinario e mi convinsi di quello che mi avevano sempre raccomandato gli istruttori e che ho riportato al primo capoverso.

Come potete osservare nella foto la bardatura si compone della sella con sottosella di feltro e copertina,  della martingala con forchetta e di un filetto completo di testiera, capezzina, ferro e redini.

La capezzina deve agire soltanto quando il cavallo apre eccessivamente la bocca e lasciar passare, quindi, quattro dita.

capezzina tedesca

 

 

 

 

 

 

 

Con cavalli che aprono molto la bocca e richiedono quindi maggiore controllo, è consigliabile l’uso della capezzina tedesca (nella foto) che non deve essere troppo stretta e consentire al cavallo di masticare.

I montanti della testiera devono essere regolati in modo che il ferro produca una sola piega nel labbro del cavallo (“Le imboccature”).

L’uso della forchetta è controverso: era raccomandato da Caprilli e da Raimondo d’Inzeo;  avversato da Piero d’Inzeo.  Per tanti anni non l’ho usata ma ora, montando un cavallo particolarmente difficile, ne ho trovato vantaggio:  serve ad inquadrare maggiormente il cavallo nel corridoio delle redini.  Deve essere regolata molto lunga, alta almeno quanto il garrese, ed agire più che altro con il suo peso:  questo perché idealmente l’azione sul ferro deve sempre venire dall’alto.

Le redini devono essere munite di olive per evitare che la forchetta si agganci alle fibbie delle redini.  Possono essere di cuoio intrecciato, rivestite di gomma o di tessuto.  Queste ultime sono le migliori per le prove di salto perché non scivolano anche se piove o il cavallo è sudato; quelle intrecciate sono le più eleganti per la prova di dressage.   La martingala è utile anche perché permette di salvaguardare la sicurezza  senza stringere troppo la sella.   La sella deve essere prima di tutto equilibrata:  significa che il punto più basso del seggio deve essere al centro.  Poi deve essere adatta (della misura) al cavallo ed al cavaliere.  I cuscinetti devono ben distribuire la pressione sul cavallo senza premere sul garrese.  Se la sella tocca il garrese va imbottita tutta o cambiata perché sollevare soltanto il garrese la squilibrerebbe all’indietro.    Maggiore è la superficie sulla quale si distribuisce la pressione, minore è la pressione unitaria:  quindi è utile e conveniente mettere sotto la sella un sottosella di feltro o altro materiale amortizzante.

Infine per l’igiene del cavallo e della sella conviene usare una copertina bianca di cotone che dovrà essere lavata di frequente.

La sella della foto è un modello Borsarelli, appositamente concepita per l’equitazione naturale: è leggera e molto sottile ai lati per poter “sentire” il costato del cavallo.  In corrispondenza delle ginocchia vi sono delle piccole imbottiture per consentire al cavaliere di fermarle. Le staffe devono essere larghe e pesanti per non restare “staffati”.

Il sottopancia dovrebbe essere sagomato per permettere l’uso delle gambe e munito di elementi elastici.

Tutta la bardatura deve essere di cuoio inglese perché il tipo di concia lo mantiene morbido e non si rompe.  Deve essere pulita con il sapone inglese e mantenuta morbida con grasso speciale.  Bisogna fare attenzione a che le fibbie (sotto i quartieri) di aggancio del sottopancia siano sempre coperte dagli appositi coprifibbia:  altrimenti potrebbero bucare i quartieri!

Da qualche anno vengono prodotte anche selle sintetiche: l’ultimo modello (projump) di una nota marca australiana è veramente eccellente sia come costruzione che come durata.  Ha il vantaggio che non richiede manutenzione, non sporca i pantaloni e costa un quarto di quelle di cuoio.

Recentemente una nota azienda produttrice di selle reclamizza una sella con il grip per il cavaliere.  E’ un altro esempio dell’abisso culturale nel quale il mondo equestre è caduto.  Il cavaliere deve sempre tendere ad inforcarsi: lo può fare soltanto scivolando nella sella dall’indietro in avanti:  operazione impossibile a farsi se la sella non scivola.  Se avete qualche dubbio, provate a bagnare il seggio della sella…

La scienza moderna permette di effettuare nuovi calcoli relativi al volume degli oggetti con superfici iperboliche quale, appunto, è una sella.  Ma questa pur interessante possibilità di progresso, non deve far perdere di vista il fatto che, nell’equitazione naturale, la sella costituisce un aiuto per andare con il cavallo e non certo per ammortizzare il peso morto del cavaliere che deve invece scaricarlo prevalentemente sulle staffe. Di conseguenza, quello che conta in una sella è il suo equilibrio, il punto di attacco degli staffili, l’appoggio per le ginocchia:  la paletta dovrebbe essere piatta per non entrare in contatto con il cavaliere durante i salti (soprattutto le combinazioni):  solo nel dressage può essere rialzata, ma solo per aiutare il cavaliere ad avanzare nella sella. Carlo Cadorna

2 Responses to “LA BARDATURA”

  1. Filippo Gargallo #

    Mi fa piacere che spieghi che le staffe devono essere larghe e pesanti al fine di non rimanere staffati. Mio Padre, che forse hai conosciuto, e che ricordava con grande nostalgia nei Suoi ultimi anni di aver fatto 40 stagioni di Caccia alla Volpe nella campagna romana, mi aveva sempre ammonito la stessa raccomandazione: staffe pesanti! Eppure oggi sembra che questa ovvia prescrizione di buon senso sia in disuso e si ricercano staffe in materiali improbabili purchè sempre più leggere!
    Filippo Gargallo

    5 Settembre 2013 at 00:21 Rispondi
    • lastriglia #

      Conoscevo benissimo Tuo Padre! Le staffe leggere sono da condannare anche se di sicurezza perché sono difficili da ritrovare se le perdi. Alcune staffe moderne hanno una panca di appoggio più larga e sono più facili da ritrovare.

      5 Settembre 2013 at 05:18 Rispondi

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