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L’ ALT

 

 

 

 

 

 

 

 

                                                                          

                                   L’alt ben eseguito è il movimento di base nell’addestramento del cavallo:  perché il cavallo impara a distribuire il proprio peso sui quattro arti.  Quando può farlo, si decontrae naturalmente in tutta la sua struttura e lo farà anche la sua bocca che, quindi, si metterà delicatamente nella mano del cavaliere (cavallo piazzato). 

 

 

 

 

 

 

Quindi l’alt è un esercizio fondamentale nell’addestramento a condizione che venga ben eseguito.  Inoltre rappresenta lo specchio della qualità dell’addestramento.  E’ infatti anche utile effettuarlo davanti ad uno specchio:  ma, col tempo, il cavaliere deve imparare a sentire se l’alt è stato corretto.

Il cavaliere esegue le stesse azioni previste per la mezza-fermata (“L’addestramento del cavallo”) con la differenza che cede soltanto quando il cavallo si è fermato, allo scopo di premiare l’impegno dei posteriori che non deve assolutamente venire meno.  Di conseguenza, bisogna prima di tutto avere il cavallo bene in avanti (“Il cavallo in avanti”)e francamente appoggiato; 

 

 

 

 

quindi, tenendolo diritto, si resiste con le mani, leggermente sostenute accompagnando la resistenza con l’azione del peso del corpo(“L’azione del peso del corpo”). Il cavaliere deve imparare a “sentire” (“Le sensazioni a cavallo”) la schiena del cavallo che si inarca come effetto della tensione dorsale che si esprime nella giusta postura. 

 

 

 

 

 

 

Durante le riprese l’alt deve essere effettuato spesso, sia come transizione dalle tre andature, sia come mezzo per fare respirare il cavallo.  In questo caso, prolungare la durata dell’alt sarà molto utile allo scopo di ottenere non solo la decontrazione fisica del cavallo,  ma anche e soprattutto quella mentale.  E’ evidente che esse sono strettamente legate tra di loro.   E’ utile e conveniente soprattutto al galoppo (al passo e trotto si effettua la mezza fermata) ogni qualvolta il cavallo tende ad appesantirsi nella mano e durante i percorsi di esercizio tra un ostacolo e l’altro.

L’alt sta al cavallo come la pausa (od il respiro) sta alla musica perché il silenzio è la musica più profonda!

Si può approfittarne per controllare, attraverso la respirazione del fianco, l’eventuale stanchezza del cavallo;  inoltre si possono fare degli esercizi utili per migliorare l’assetto come prendersi le punte dei piedi, effettuare delle torsioni del busto o sdraiarlo abbandonandolo completamente sulla groppa del cavallo.  Quest’ultimo esercizio era molto usato da Raimondo d’Inzeo perché aiuta anche a consolidare la complicità con il cavallo. 

 

Osservare la bellezza di questo piaf: tutte le articolazioni posteriori sono marcatamente flesse.  Di conseguenza il cavallo è leggero davanti con l’incollatura libera e decontratta!!

 

 

L’alt effettuato a ripetizione in discesa insegna naturalmente al cavallo il piaffè:  molto meglio, perché più naturale, dell’uso della frusta lunga nei garretti. Infatti, quest’ultimo metodo era in uso nei circhi equestri e si vede nel risultato perché il cavallo effettua, con i garretti, un movimento eccessivo.  Purtroppo viviamo  tempi nei quali il cattivo gusto è imperante e piacciono soprattutto le cose esagerate… 

Anche nell’alt l’impulso (“La tensione dorsale”) non è mai troppo ed il cavallo deve conservare intatta la voglia e la capacità di avanzare.

                                                                                            Carlo  Cadorna

One Response to “L’ ALT”

  1. adolfo sandri poli #

    Corretto, nulla da aggiungere!

    17 Ottobre 2014 at 12:11 Rispondi

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