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LA SPECIALIZZAZIONE

salto bene

 

 

 

 

Essa può essere iniziata nel terzo periodo dell’addestramento e riguarda essenzialmente il Dressage ed il Salto Ostacoli. Infatti, il concorso completo non è altro che una sintesi delle due discipline, ponendo maggiore enfasi nella preparazione per il S.O.

Dando quindi per scontato che il cavallo si deve sostenere da solo e deve venire nella mano con eguale tensione e leggerezza sui due laterali, il lavoro di specializzazione è alquanto diverso tra S.O. e dressage.

Nel salto ostacoli si tratterà di lavorare essenzialmente sul potenziamento muscolare allo scopo di ottenere una spinta sempre più regolare, equilibrata ed in estensione(giusto uso dell’incollatura): quindi lavoro solo eccezionalmente seduto, svolto in collina e sui cavalletti, curando particolarmente la cadenza e l’estensione dorsale.

cian o' connor

 

 

 

 

 

Lavoro all’ostacolo , da alzare progressivamente, lasciando al cavallo, che deve utilizzare l’impulso che è stato accumulato, il compito di trovare la giusta battuta caricando i posteriori attraverso la flessione delle articolazioni alte.

MONETA

 

 

 

 

 

 

Quindi, il salto di dimensioni notevoli diventa un buon esercizio per aumentare la flessibilità del cavallo che, nel salto ostacoli, è l’obiettivo più importante: naturalmente il presupposto per l’efficacia di questo esercizio è che il cavallo abbia libertà d’incollatura e di reni e che il cavaliere non interferisca, ovvero utilizzi esclusivamente l’azione del peso del corpo.appoggiata

 

 

 

 

 

 

Nel Dressage bisogna invece sviluppare le andature riunite utilizzando principalmente le transizioni, il galoppo rovescio ed il lavoro su due piste: il lavoro si svolge prevalentemente seduto ma, ogni qualvolta il cavaliere sente una carenza d’impulso, non deve cedere mai alla tentazione di mettere della forza nell’assetto che deve essere invece completamente rilasciato; in caso contrario il cavallo non riuscirebbe a coordinare la funzione del treno anteriore con quella del posteriore.

medio corretto

 

 

 

 

E’ invece opportuno tornare indietro alle transizioni di velocità sino a che l’impulso del cavallo non sia stato ristabilito. Da quanto esposto appare chiaro che qualsiasi progresso è condizionato dalla qualità dell’assetto che è basato sulla tendenza ad inforcarsi che, a sua volta, è determinata dal giusto uso della staffa che, ricordo, parte dalle reni del cavaliere.

Infatti, è la tendenza ad inforcarsi che denota la capacità del cavaliere di adattarsi all’equilibrio del cavallo condizione indispensabile per praticare un’equitazione moderna. Purtroppo, sono ancora pochi i cavalieri che hanno compreso questo assioma fondamentale: su di una rivista internazionale dedicata al dressage, molto diffusa, è stata proposta come modello (!!!), la fotografia di un noto cavaliere, che riporto a lato.

 

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Rilevo invece che NON ha assetto perché la sua schiena non funziona e, di conseguenza, il peso non scende sulle staffe alle quali si aggrappa con le punte, irrigidendo le caviglie: la conseguenza è che l’assetto va indietro e con esso le mani mettendo il cavallo in sottrazione.

st.cyr 001

 

 

 

 

 

 

Propongo il paragone con un doppio campione olimpico del passato, il Magg. St. Cyr : questa fotografia è commentata dal campione olimpico Steinkraus (foto di apertura)che dice di essere impressionato dall’elasticità della schiena del cavaliere che, di conseguenza, può inforcarsi in completa decontrazione.

Ovviamente mi associo a questo commento proposto da persona colta e competente che conferma il grave deficit culturale del mondo equestre di oggi.  Aggiungo, per i lettori, l’invito ad osservare una mano veramente indipendente e l’atteggiamento delle orecchie che registra il livello di gradimento dei cavalli per i rispettivi cavalieri.

Carlo Cadorna

2 Responses to “LA SPECIALIZZAZIONE”

  1. timoteo #

    Buonasera,Colonello , mentre mi è chiaro il giudizio sul diverso assetto dei due cavalieri non capisco la diversa conformazione dell’incollatura dei loro cavalli : al fine di favorire l’ estensione della muscolatura superiore della schiena non dovrebbe essere più funzionale quella assunta dal cavallo del civile ? (a parte l’incappucciamento )?, perché quella del cavallo del Maggiore, mi sembra molto rilevata , con una muscolatura sviluppata anche dalla parte inferiore , ( alcuni cavalli sono fatti così , e mi chiedo a che serve quel tipo di conformazione , e se col tempo si può modificare .)
    Grazie…

    27 Settembre 2015 at 20:08 Rispondi
    • lastriglia #

      Parliamo di due cavalli specializzati nel Dressage(quello del maggiore è talmente riunito che avrà difficoltà a saltare): il cavallo di Rothenberger non ha nemmeno completato il lavoro di base e non lo completerà mai con quell’assetto e quella difesa (incappucciamento) che gli consente di NON tendersi nella mano del cavaliere. Le ricordo che la muscolatura dorsale si sviluppa soltanto se vi è tensione (dorsale): la flessione dell’incollatura interrompe la trasmissione dell’impulso e non vi può essere tensione. Inoltre il cavallo ha una pressione dall’avanti all’indietro che non è certo il toccasana per la sua schiena. Quello del maggiore invece è un cavallo molto riunito (come oggi non se ne vedono più) e quindi giustamente molto rilevato davanti: ma sia pur certo che non avrebbe potuto arrivare a questo livello di riunione(leggerezza) se molti anni prima non avesse svolto un lavoro di base corretto. In conclusione sono due cavalli non paragonabili: uno è al massimo della specializzazione; l’altro non vi arriverà mai! Non vedo nel cavallo del maggiore muscoli antagonisti: se vi fossero il contatto non sarebbe così leggero e, sopratutto, i posteriori non potrebbero essere così impegnati sotto la massa(che differenza con l’altro cavallo!).

      27 Settembre 2015 at 20:59 Rispondi

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