La psicologia è una componente importante del benessere anche per il cavallo.
Essa è influenzata dalle componenti già esaminate, forma fisica-alimentazione-stabulazione-riposo ma deve essere valutata e considerata a parte da un cavaliere che desideri , attraverso una migliore comprensione del cavallo, incrementare la sua collaborazione per ottenere il successo nell’addestramento.
Lo stato psicologico può essere valutato, ora anche in modo scientifico, dalle espressioni della testa e della colonna vertebrale.
L’occhio di un cavallo può essere “disperato”, oppure “preoccupato”, oppure “eccitato”, oppure “vivace”, o infine “calmo e cosciente” delle proprie capacità e possibilità.
Attraverso questi atteggiamenti si misurano i progressi in un cavallo che viene “riaddestrato”. La linea dorsale passa dalla rigidità contratta all’armonica decontrazione.
Queste espressioni psicologiche sono influenzate soprattutto dalle modalità attraverso le quali vengono curate le componenti del benessere: il criterio comune ai migliori addestratori è la gradualità.
Il lavoro deve sempre arrivare all’impegno ma mai alla fatica; l’alimentazione deve sempre essere qualitativa e sufficiente, mai esagerata.
La stabulazione deve sempre tener conto della natura ed adeguarsi alle sue regole.
Il riposo deve essere concesso quando ve ne è bisogno: solo attraverso il dialogo continuo con il proprio cavallo se ne può comprendere la necessità, tenendo anche presente che il nostro allievo deve mantenere sempre un certo grado di “freschezza”.
L’impegno e la collaborazione del cavallo possono essere aiutati con il premio: anche un breve riposo lo è (Senofonte) come una carezza accompagnata dal tono pacato della voce.
Ma anche qualcosa di dolce come le leccornie od un bacio sul muso.
Un elemento di particolare importanza è lo stato dei piedi per l’enorme massa che devono sostenere: ferrati o non ferrati (barefoot) devono essere comodi ed in perfetto appiombo (con le falangi allineate).
Anche la bardatura deve essere comoda, priva di costrizioni e ben adattata ad ogni cavallo (un cavallo-una sella).
Dopo il lavoro, rinfrescare con una spugna umida e disinfettante le superfiici sudate aumenta la sensazione di benessere soprattutto quando fa caldo e previene le dolorose lesioni della pelle.
Attraverso la comprensione reciproca si deve arrivare a condividere la partecipazione, l’impegno, l’esaltazione e la gioia per il risultato (premiazione) anche nell’impegno agonistico.
I comitati organizzatori non dimentichino, perciò, un cestello di biada o carote…
Carlo Cadorna