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AFFIDAMENTO DEI CAVALLI E PROPRIETARI

 

L’ argomento è delicato e particolarmente caldo perchè vi è una polemica in atto tra proprietari-genitori ed il presidente, non genitore,  dell’associazione dei proprietari.

L’argomento del contendere è l’impiego agonistico dei cavalli che fanno parte di una rappresentativa italiana all’estero:  chi deve deciderne l’impiego?  Il proprietario, il cavaliere,  l’istruttore, il veterinario, il capo equipe….

La questione non può essere lasciata nell’attuale incertezza perchè nello sport equestre il risultato può essere ottenuto soltanto salvaguardando il benessere del cavallo.   Per poter valutare l’idoneità e l’opportunità per un cavallo di partecipare ad una gara,  bisogna conoscerlo a fondo perchè la cosa più importante da considerare è la sua psiche che può essere condizionata dalla gara precedente (non necessariamente dal risultato ma piuttosto da come è stato ottenuto) come da motivi fisici che sfuggono al veterinario (ce ne sono tanti).   Nessuno conosce il cavallo meglio del suo abituale istruttore, sopratutto se lo segue da molto tempo,  anche perchè è la figura professionale che ne ha l’esperienza e può, quindi,  assumersi la relativa responsabilità.   In questo senso, l’argomento potrebbe essere inserito nei nuovi regolamenti tenendo presente che all’estero, a prescindere dalla figura del capo-equipe, ogni cavaliere ha il suo istruttore privato .

Nel caso specifico,  a mio parere, il cav Orlandi ha pienamente ragione se è l’istruttore del cavallo (non come proprietario avendo messo a disposizione il cavallo per un campionato all’estero) ;  ma sembra che il cavallo fosse stato affidato al tecnico federale….  Quel tipo di cavalli, che ben conosco anche perché ne sto montando uno,  non ammette errori.  Quindi, se già nel lavoro in piano dimostrava un comportamento anormale, non doveva nemmeno saltare ma essere visitato da un bravo osteopata.   Sempre che vi sia un assieme perfetto con il suo attuale cavaliere.  Insomma, la vicenda nasconde un bel pasticcio,  un intreccio di competenze che, però, non hanno saputo manifestarsi nella giusta direzione:  quella di far sì che cavallo e cavaliere lavorassero in piena armonia.

Queste cose, a chi pratica l’equitazione naturale,  non accadono!  Leggo che il cav. Orlandi cerca proposte per risollevare la nostra equitazione:  sono pronto ad una dimostrazione in casa Sua se avrà l’amabilità di invitarmi.

I vecchi istruttori,  ogni qualvolta sorgevano problemi, cambiavano cavaliere!

Carlo Cadorna

 

2 Responses to “AFFIDAMENTO DEI CAVALLI E PROPRIETARI”

  1. Filippo Gargallo #

    Sempre più spesso si legge che in altre nazioni (Francia, Gran Bretagna, Germania, ecc.) comitati ed associazioni si mettono insieme per acquistare cavalli di qualità da affidare a giovani promettenti cavalieri. Fino a 20 anni fa questo avveniva (ancorché prevalentemente a cura della Federazione) anche in Italia. Oggi la crisi ed un errato concetto di mercato ha portato nel dimenticatoio questo sano costume nel nostro Paese. Eppure vi sono forze sane in grado di ricevere le adeguate soddisfazioni da un siffatto comportamento anche in Italia. La speranza e’ che questi investitori vincano i timori (oggi, scelleratamente, anche fiscali) e tornino ad investire sui giovani cavalieri.
    Cordialmente,
    Filippo Gargallo

    7 Agosto 2013 at 23:17 Rispondi
    • lastriglia #

      In molte nazioni vi sono persone, o più spesso gruppi di persone, che investono in cavalli qualitativi che vengono affidati a cavalieri esperti e capaci di valorizzarli: queste iniziative sono sostenute dalla passione e dagli incentivi fiscali. In Italia è difficile che questo possa accadere perché il sistema fiscale è punitivo nei confronti dello sport equestre ed anche perché abbiamo perso l’indipendenza economica, circostanza che rende improbabile un cambiamento. Per riacquistarla c’è un solo mezzo: incentivare il risparmio privato (2000 mld.) ad investire nel debito estero (1200 mld). Per quanto riguarda i giovani, secondo me, dovrebbe essere la FISE ad aiutarli: considerato lo stato dell’equitazione senior, non sarebbe difficile valorizzare una squadra giovanile sperimentale. Ma ci vuole un istruttore che, probabilmente, non c’è….
      Colgo l’occasione per complimentarmi: ho visto che hai fatto dei grandi progressi!!

      8 Agosto 2013 at 06:07 Rispondi

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