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UNO SPIRAGLIO DI LUCE

 Sulla situazione del nostro Salto Ostacoli si è già scritto ed i recenti risultati agli europei ed alla finale di Super Ligue non lasciano dubbi.    Ma i campionati assoluti, appena disputati nel disinteresse dei media,  mi offrono lo spunto per fare qualche ulteriore considerazione.

Nello sport equestre l’atleta è il cavallo ed è, per le sue dimensioni, molto più difficile da costruire di un uomo.  Ci può riuscire soltanto chi pratica una equitazione di eccellente qualità.  E chi giudica la qualità dell’equitazione praticata?  Ma il cavallo naturalmente!   Quando il cavaliere sbaglia, si mette in difesa:  che può manifestare mettendosi sopra o sotto la mano oppure, più platealmente,  scalciando ed irrigidendo la coda.

La lezione di Lejeune ai mondiali,  che non è certo un agonista ma ha un grande rispetto per i cavalli,  doveva insegnarci qualcosa.   Invece abbiamo presentato a Barcellona e Madrid una squadra con due cavalli in difesa, uno con la schiena sfondata ed uno manifestamente fuori equilibrio.  Non credo che su questa strada e con simili cavalieri (in senso equestre) andiamo molto lontani!  Perchè un cavaliere degno di questo nome, quando sente che il suo cavallo non è giusto, fa un esame di coscienza e si corregge.

Noi invece puntiamo ancora su personaggi che uniscono all’ignoranza la presunzione di “far” saltare i cavalli anzichè lasciarli saltare dopo averli messi nelle migliori condizioni.

Ma i campionati assoluti hanno offerto, a chi li ha potuti vedere, uno spiraglio di luce:  grazie a dei percorsi molto ben costruiti, sono emersi dei giovani cavalieri che montano bene a cavallo.  Alcuni sono figli d’arte ( mi è piaciuta Lucia Vizzini che ho trovato molto migliorata – il vincitore, Roberto Cristofoletti, oltre che figlio d’arte è anche militare del centro di Montelibretti) e questo spiega molte cose oltre ad avvalorare la mia tesi:   che,  in fin dei conti, noi abbiamo sopratutto un problema di cultura.

Io voglio sperare che il tecnico responsabile (ma quale?) riparta da questi campionati per affermare con coerenza e, sopratutto, chiarezza che la FISE punta su questi cavalieri e su di essi intende investire.

                                                                                                          Carlo Cadorna     Quanto credete che possa durare questo cavallo al quale il suo cavaliere non permette il libero uso dell’incollatura:   molto poco!!!

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