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GP ROLEX DI GINEVRA

.Bella equitazione al GP di Ginevra, purtroppo macchiato da un direttore di campo non all’altezza: è quello che sa far vincere il migliore che è stato indiscutibilmente Martin Fuchs su Leone.

Ha vinto l’esperto binomio McLaine Ward – Azur non proprio perfetto sul piano tecnico che ha messo in evidenza gli svizzeri M. Fuchs, E. Baumann, S. Guerdat in grande progresso tecnico.  In particolare Fuchs ha superato se stesso con un percorso che è stato un esempio di rispetto per il cavallo (che certamente lo premierà in futuro).  Per i sostenitori dell’equitazione tedesca, li invito a considerare il percorso di Ahlmann ed i suoi errori di posteriore. Bel percorso anche del belga Gill Thomas e dell’irlandese Sweetnam.

13 Responses to “GP ROLEX DI GINEVRA”

  1. Sebastiano Comis #

    Dopo Ginevra, ci sono state due tappe di WC, a Londra e Mechelen. La gara di Londra è stata vinta da Scott Brash. Erano presenti al concorso due italiani, Bucci e De Luca. Il primo è scomparso subito, il secondo ha vinto una 145 e non si è piazzato nella gara di coppa. A Mechelen era iscritto solo Gaudiano, che con CrackBalou ha vinto una 145 riservata agli stalloni mentre nella WC, dove ha montato un sempre più stanco e demoralizzato Chalou, si è ritirato dopo un paio di errori. Ma gli aveva fatto fare già due gare, sempre con errori di posteriore. La gara è stata poi vinta da un belga, Wilm Vermeir, in un barrage con tre belgi e due tedeschi. Insomma, ai livelli superiori abbiamo si e no due o tre cavalieri decenti, ma non vincenti, mentre i paesi nordici ne hanno decine, con un sacco di giovani sotto i 25 anni, che vincono e si piazzano nei concorsi più importanti. Quando i nostri giovani, anche bravi, se ne stanno a casa, avviati a una carriera di cavalieri-commercianti senza grandi ambizioni, che aspettano Piazza di Siena, Verona o o il GCT per confrontarsi con l’equitazione internazionale. Questo anche perché in Italia l’equitazione ha perso immagine. Ma cosa ci si può aspettare quando al glorioso S.I. si appiccica l’etichetta ‘mipaaf’?

    31 Dicembre 2022 at 10:30 Rispondi
  2. Sebastiano Comis #

    Caro Generale, visto che dei cavalieri italiani non c’è traccia nel palmarès delle gare più importanti e dei concorsi più ricchi, vorrei dire qualcosa a proposito della notizia che lo svizzero Paul Esterman è stato riconosciuto colpevole di crudeltà verso i suoi cavalli ed è in attesa della condanna che verrà pronunciata dalla sua federazione. Io non so di cosa sia esattamente accusato Esterman: ha sbarrato i suoi cavalli? Ha usato dei paraglomi pungenti o sostanze urticanti sugli anteriori? O dei frustini con scarica elettrica? Non riesco a immaginare cosa può aver fatto di così terribile un cavaliere di livello internazionale che monta da decenni e sicuramente sa che un cavallo spaventato non ha nessun futuro agonistico. Ma quello che più mi stupisce è questo mantra del ‘benessere’ dei cavalli sportivi. Ma quale benessere quando il 95% dei maschi viene castrato e la maggioranza dei cavalli vive 23 ore al giorno in un box di 9 mq.? Quale benessere quando i cavalli vengono addestrati con imboccature più o meno costrittive – per il dressage il morso e filetto è d’obbligo – e con l’uso di redini di ritorno, gog, redini elastiche, ai quali si aggiungono, una volta montati – speroni e frustino? E che una volta pronti vengono mandati a saltare a costo di infinite ‘stangate’ – altro che il delicato sbarramento – su anteriori e posteriori? E con quali artifici vengono addestrati i cavalli da dressage? E non è forse vero che i cavalli sportivi hanno una vita molto più breve di quella ci si può attendere da un cavallo non obbligato a incessanti impegni agonistici? Insomma, queste preoccupazioni per il benessere mi sembrano ipocrite, dal momento che gli sport equestri sono per loro natura l’opposto di quello che i cavalli amerebbero: starsene liberi in un prato erboso, circondati da altri cavalli maschi e femmine.

    19 Gennaio 2023 at 15:13 Rispondi
    • lastriglia #

      Caro Amico,
      concordo sul fatto che gran parte dell’equitazione mondiale maltratta i cavalli ma non in modo assoluto. Il mio nuovo libro spiega, con l’aiuto del Prof. Canali, quello che si può fare perchè è in sintonia con la natura del cavallo. Estermann usava speroni elettrici… Il mio cavallo, dopo anni di gravi lesioni nascoste è rinato eppure ha 22 anni!

      23 Gennaio 2023 at 17:16 Rispondi
      • Sebastiano Comis #

        Caro Generale, il regolamento FEI dedica almeno dieci righe alla descrizione di come devono essere costruiti gli ostacoli in campo prova, la distanza della barriera di invito davanti ai dritti a seconda dell’altezza del salto e altre pignolerie francamente ridicole: quando io ricordo benissimo che il Tuo coetaneo Stefano Carli (che ai campionati di Punta Ala doveva montare un mio cavallo, che però si è preso l’influenza) prima di entrare in gara saltava immancabilmente un dritto e immancabilmente lo sbagliava alzando la testa del suo cavallo. Ma Esterman, da quanto ho letto in più siti, è stato condannato in sede penale per maltrattamento di animali, consistente in un uso ‘crudele’ del frustino durante gli allenamenti, mentre la Federazione svizzera non ha preso nessun provvedimento. Detto questo, un altro fine settimana non entusiasmante per la nostra equitazione. Gaudiano ha giudiziosamente scelto di gareggiare a Abu Dhabi, dove c’era poca concorrenza in fatto di cavalieri e di cavalli, e si è portato a casa 85.000 € vincendo una 160, con Chaloou, due 150 con Julius D. e un secondo posto in 145 con Conthargo. Invece Bucci a Basilea non è riuscito a fare netto neanche, mentre De Luca era a Oliva con cavali senza pretese. Ad ogni modo sono sempre e solo tre i cavalieri italiani che partecipano, uno o due alla volta, ai concorsi più importanti. Il prossimo fine settimana al CSI5W di Amsterdam ci sarà solo Gaudiano, e non vedo giovani pronti ad affiancarli.

        24 Gennaio 2023 at 15:11 Rispondi
  3. Sebastiano Comis #

    Nel precedente commento ho parlato di Bucci a Basilea. Un lapsus per Lipsia.

    24 Gennaio 2023 at 21:57 Rispondi
    • lastriglia #

      Gentile Amico, l’equitazione migliore (ma per ora pochi) sta andando nella direzione giusta perchè sono i migliori direttori di campo ad averli condizionati. Si riscoprono tecniche antiche che venivano da cavalieri che non avevano altro interesse che quello di migliorare il proprio stare con il cavallo. Il cavallo è stato progressivamente trattato in modo naturale con la scoperta del box che non era la topaia attuale. Il massimo si ottenne quando Caprilli scoprì il fondamento delle scienze motorie applicate al cavallo e cioè che rispetto all’equitazione di allora (quella di D’Aure e non certo di Baucher) bisognava dare alla mano la possibilità di rispettare l’oscillazione dorsale del cavallo oltre alla zona lombare così delicate. Provi Lei a portare un peso sulle reni anzichè sulle spalle ed a tenere le mani legate dietro la schiena!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
      Ma non bisogna fare di tutta l’erba un fascio perchè oggi l’influenza della qualità dell’allevamento è micidiale: purtroppo vi sono cavalli che saltano anche senza un vero lavoro sostanziale: esagerando è un pò la caratteristica di E’paillard che si limita ad assecondarli dal momento che dispone di super cavalli. Debbo infatti chiarire che limitarsi ad assecondare il cavallo è il punto di arrivo quando, spesso dopo molti anni di lavoro si è riusciti a portare il cavallo in equilibrio con le anche flessibili e l’incollatura apparentemente libera ma in realtà sempre alla ricerca della tensione dorsale. Chi si affida alle flessioni di Baucher invece avrà soltanto delle illusioni perchè il presupposto della flessione delle anche è la tensione dorsale abbinata alla cadenza.

      27 Gennaio 2023 at 12:17 Rispondi
  4. Federico #

    Ciao a tutti,
    per spezzare una lancia in favore dell’equitazione dei professionisti odierni, Epaillard ha stabilito quest’anno il record per somme vinte in un anno di S.O. Monta cavalli tutti sferrati, con bardature minime, dormono fuori in branco. Friedricson monta cavalli scalzi, si è prestato a fare ricerca di biomeccanica con un’università svedese per visionare se i cavalli scalzi avessero una miglior locomozione e salute fisica, lascia i cavalli di giorno in paddocks a coppie. Von Eckermann con King Eward ha fatto un numero di concorsi impressionante quest’anno, col cavallo sempre sano, volenteroso, scalzo, come la grande maggioranza dei cavalli che monta adesso. In sostanza chi vince le gare “vere” ha veramente a cuore la salute dei propri cavalli, che sia per dovere morale o di portafogli (Epaillard dice che ha ridotto i costi veterinari dell’80%), sanno che un cavallo sereno lavora meglio, richia di farsi meno male ed è più disponibile. Vi sono molti altri cavalieri che stanno seguendo questa strada, anche in italia, con discreto successo. Vedo una spinta verso il benessere animale, quello vero, veramente importante nel mondo del S.O. moderno, sperando che sia duratura.

    Grazie,
    F

    P.S.: Hester e Dujardin lavorano i cavalli in campo 4 volte a settimana 40 minuti (escluso riscaldamento e raffreddamento), vegono montati non solamente da loro ma anche dai sicuramente più che competenti cavalieri che lavorano in scuderia (nessun cavallo escluso) i restanti giorni lavorano all’aperto alle 3 andature di base senza richiedere alcun piazzamento o nulla, trascorrono le giornate al paddock, questo già dai tempi di Londra 2012. Nelle scuderie di trotto i cavalli dormono fuori da 20 anni almeno dove e possibile, e i paddock sono utilizzati in gran misura, se guardate la progressione dei record delle corse al trotto, vedrete che il progresso è evidente (non solo della gestione di scuderia del cavallo ma anche nei metodi di allenamento).

    26 Gennaio 2023 at 15:48 Rispondi
  5. Sebastiano Comis #

    Ho sferrato una mia cavalla di grande qualità ancora nel 2006. Ma dovrebbe essere ormai chiaro a tutti che i cavalli da s.o. di oggi, che lavorano si e no 50 minuti al giorno su terreni di ottima sabbia, non hanno bisogno di essere ferrati, anzi la ferratura impedisce il normale consumo dello zoccolo.
    Venendo alla dolente cronaca dei risultati sportivi, queste prime settimane del 2023 hanno confermato l’inarrestabile declino della nostra equitazione. L’unico che si difende nell’agone internazionale, comunque senza più vincere le gare più importanti, è Gaudiano. Il resto è una frana. Nel CSI2 di San Giovanni le 145 sono state appannaggio degli svizzeri, i nostri quasi tutti sul fondo della classifica. Così o peggio nelle gare all’estero, dove peraltro gli italiani presenti erano pochissimi. Ci sono alcun bravi cavalieri giovani, ci mancherebbe, ma nessuno che sia disposto a uscire dai confini del suo orticello. E comunque le nuove reclute sono pochissime perché in Italia gli sport equestri non esercitano fascino, non hanno immagine e quindi non attraggono più quelle famiglie abbienti senza le quali uno sport oneroso come l’equitazione non può andare avanti.
    Proprio perché abbiamo bisogno di immagine, se fossi nella FISE farei di tutto per convincere Modolo Zanotelli, di padre e madre veneti, a gareggiare per l’Italia, come si faceva una volta con i calciatori brasiliani. Ma noln credo che i nostri dirigenti ci arrivino.

    13 Febbraio 2023 at 15:25 Rispondi
    • lastriglia #

      Non tutti i cavalli possono lavorare sferrati: il mio cavallo, figlio di un purosangue, ha la suola talmente sensibile che deve portare una soletta che allarga la superficie d’appoggio allo scopo di diminuire la pressione unitaria.

      14 Febbraio 2023 at 17:01 Rispondi
  6. Sebastiano Comis #

    Anche questo fine settimana vede sopratutto l’assenza di cavalieri italiani nei maggiori concorsi europei. Gaudiano è rimasto nei paesi del Golfo Persico, dove c’era poca concorrenza, e ha avuto ragione. Con Chalou ha vinto il G:P. e con altri cavalli – Nikolai de Musique, Julius D., Contargo – ha vinto altre gare importanti, mettendo insieme 110.000 Euro. Il prossimo fine settimana sarà ancora in gara a Doha, con Chaccobetto e Crack Balou. Adesso monta anche cavalli di grosse scuderie tedesche e olandesi, e questo gli consente di lasciar riposare i cavalli del fine settimana precedente, ma questa volta a Doha troverà una forte concorrenza belga, olandese e tedesca. Ad ogni modo è oggi è il nostro cavaliere più positivo. Bucci e De Luca sono scomparsi, i due CSI italiani, a 3 e 2 stelle, sono stati vinti da due svizzeri sconosciuti. Per i nostri solo due terzi posti, della Martinengo e di Zorzi, in ripresa. Ma è davvero poco per un paese con le nostre tradizioni.

    21 Febbraio 2023 at 21:05 Rispondi
    • lastriglia #

      Purtroppo oggi sono pochissimi i cavalieri che sanno lavorare i loro cavalli perchè non hanno assetto. La maggior parte dei migliori si possono permettere uno specialista nella loro scuderia (guadagnano 10 mila euro). Anche il francese che ha vinto quasi tutto ha presentato nell’ultimo concorso un cavallo con la schiena bassa che è colpa sua perchè ha la gamba che va indietro. Dal ’96 la FISE ha scelto l’equitazione tedesca e questo è il risultato: quei pochi che credono di praticare un’equitazione italiana non ne hanno le basi e la conoscenza culturale. Vi è stato un errore di fondo introdotto da Amalfi: insegnava che la nostra equitazione era un compromesso tra equitazione di scuola e naturale: ma non è così perchè le due equitazioni sono incompatibili!!! (mi è stato certificato per iscritto dal Prof. V. Canali – posturaesport.it).

      24 Febbraio 2023 at 07:28 Rispondi
  7. Sebastiano Comis #

    A tre mesi esatti dalla vittoria di Ginevra, il binomio Ward-Azur si è aggiudicato anche il GP Rolex di Hertogenbosch, davanti a 10 dei 12 migliori cavalieri della classifica mondiale. Ward ha poi detto che vista l’età- 17 anni – dopo Ginevra Azur aveva partecipato a un solo concorso, e probabilmente la lascerà a riposo, in lavoro di puro mantenimento della forma, fino al GP Rolex di Aachen. Dopo di lui, Epaillard, von Eckerman, Fuchs e Guerdat. Ma quello che mi ha più impressionato nelle gare di venerdì e sabato è stato il ritmo frenetico imposto nei percorsi base di categorie 150-155 dai tempi strettissimi fissati dal direttore di campo. Un ritmo insostenibile dalla maggior parte dei nostri cavalieri, che infatti nei barrage, quando ci arrivano in gare
    internazionali, finiscono regolarmente agli ultimi posti. Cosa che si è ripetuta anche ieri a Gorla Minore, dove a vincere il GP è stato un olandese n.565 del ranking. Mi chiedo se non sarebbe il caso di abolire, in Italia, le gare a barrage almeno fino alle cat.130.

    13 Marzo 2023 at 12:24 Rispondi
    • lastriglia #

      In Italia ci vuole una profonda revisione dei criteri adottati nella Formazione, che non tiene in nessun conto la meccanica del cavallo e la formazione di cavalieri che sappiano assecondarla. Ho visto la finale del concorso di Gotheborg: il francese M. Dilasser è stato un bell’esempio di come bisogna preparare e montare un cavallo (Arioto)!!!! Anche la finale di Hertogenbosh ha visto molti cavalieri galoppare in avanti con i cavalli tesi sulle redini e le anche impegnate: nessun nostro cavaliere ha un assetto idoneo (piegato in avanti e vicino alla sella).

      15 Marzo 2023 at 06:36 Rispondi

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