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GIUDICI E DISEGNATORI

Si è tenuto al Centro Equestre Federale dei Pratoni del Vivaro un corso di aggiornamento per giudici e disegnatori di concorso completo.

Ben organizzato dalla FISE, ha visto un’ampia partecipazione da tutte le regioni e si è avvalso dello svolgimento, in contemporanea, di un completo categoria 3, una e due stelle (nei quali mi hanno colpito positivamente, sul piano tecnico, i cavalieri Cappai e di Campello).

Il corso disegnatori si è avvalso di eccellenti docenti che hanno illustrato i notevoli cambiamenti in atto per assicurare la sicurezza di cavalli e cavalieri. Dopo tanti anni che si brancolava nel buio tra grandi annunci e gravi incidenti che regolarmente li smentivano, finalmente si è messo a fuoco il nocciolo del problema e sono stati decisi i cambiamenti conseguenti.  Anzichè inseguire la sicurezza attraverso provvedimenti che via via snaturavano la disciplina, è stato deciso di ritornare alla naturalità dei percorsi e di investire in una migliore preparazione dei cavalli ripristinando gradualmente la verticalità degli ostacoli nelle categorie più facili. Programma che risponde sia alla logica che all’esperienza e, quindi, ritengo avrà successo e consentirà anche di allestire dei percorsi più divertenti, da disputare e da vedere, e quindi maggiormente promozionali per l’immagine e per la diffusione della disciplina.

Il corso per i giudici, invece, non è servito a dipanare la confusione tecnica esistente, non solo in Italia, tra i giudici di dressage e di completo.  Un docente ha affermato che il ritmo precede la decontrazione, smentito dagli appunti che sono stati distribuiti ai partecipanti, dalla fisiologia e dalla osteopatia. Qualunque pianista sa che, se non ha mani e braccia completamente decontratte, va incontro a delle tendiniti;  il cavallo va incontro a delle compensazioni che possono avere gravi conseguenze.  Si è affermato che le andature del passo e del galoppo non possono essere migliorate in modo sostanziale. Questa affermazione deriva da una concezione statica dell’equitazione che risale all’equitazione classica antica e che è ancora presente in Germania, secondo la quale la struttura del cavallo è immodificabile.  Sappiamo invece che, secondo la concezione dinamica dell’equitazione naturale moderna, tutto si può modificare nel cavallo ad eccezione della spalla e dell’indole.  Un mio vecchio istruttore diceva, a ragione, “non vi sono cavalli facili o difficili ma solo cavalli addestrati o non addestrati”.   Sono stati enunciati gli elementi che determinano la qualità delle andature, ma poi è stata negata la loro importanza nell’applicazione pratica.   Poichè negli anni l’esperienza ci ha insegnato che questi corsi non hanno determinato miglioramenti significativi anche e sopratutto nella funzione educativa-addestrativa del giudice, ritengo che sia necessario abbandonare il pressapochismo ed affidarsi ad elementi oggettivi.

Gli elementi che determinano la qualità delle andature sono la decontrazione,  l’avanzare che può essere verificato dalle orme, la leggerezza, la regolarità e l’impulso che dipendono dalla riunione il cui marchio è il rallentamento del ritmo.  Il cavallo darà così l’impressione di lavorare di sua iniziativa.

Sono elementi oggettivi sui quali soltanto sarebbe opportuno concentrare l’attenzione per poter ottenere un qualche miglioramento reale nel giudizio. Anche perchè certi giudizi possono essere sonoramente smentiti nella prova di salto ostacoli.                                                                        Carlo Cadorna

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