Tempo fa un appassionato si lamentava perché il cavallo viene considerato soltanto come protagonista degli sport equestri e non anche come semplice animale.
Sull’ultimo numero de L’Eperon si affronta il problema della deriva moderna degli sport equestri, sempre più condizionati da esigenze commerciali.
Il tema di fondo è evidentemente quello del benessere del cavallo che unisce tanti appassionati senza però che essi riescano a trovare una linea d’azione comune che renda efficaci le loro istanze.
Anzitutto va chiarito che tra due persone di età , una con uno stile di vita sedentario ed una che cammina due ore al giorno, è la seconda che gode di maggiore benessere. Di conseguenza l’Equitazione, intesa come arte che mira al pieno sviluppo fisico e mentale del cavallo, è in stretta relazione con il suo benessere.
Il problema è che oggi, per gli interessi commerciali che ormai dominano tutti gli sports, la vera Equitazione è rimasta solo nei regolamenti nella misura in cui le competizioni non mettono alla prova le vere potenzialità dei cavalli. In misura massima nel Dressage, minore nel SO e nel Completo, per nulla nell’Endurance.
Infatti, possiamo osservare che il Dressage è diretto dall’olandese Kemperman che non è né un cavaliere né un giudice, ma un uomo d’affari. Si fanno degli investimenti enormi in cavalli con andature naturali prodigiose che vengono sviluppate con i metodi del circo equestre e controllate con imboccature e metodi sempre più costrittivi. E’ di questi giorni la possibilità di osservare in televisione come gli addestratori tedeschi ottengono il piaffè-passage:   con la frusta lunga su un cavallo iperflesso e, quindi, con le anche alte.
La cosa più grave è che non si vergognano nemmeno di usare, in pubblico, simili metodi: la conseguenza ovvia, è che i cavalli, non avendo abbassato le anche, sono costretti a compensare con i garretti. Di qui le code roteanti che denotano inequivocabilmente il gravissimo errore d’impostazione.    Nella foto annessa si può osservare un piaffè corretto: il cavallo ha le anche abbassate per effetto della flessione delle articolazioni lombo-sacrale e coxo-femorale e, di conseguenza, è leggero e rilevato davanti. L’assetto del cavaliere è, ovviamente, perfetto.
Nel Completo, un gruppo di cavalieri che monta veramente bene sta condizionando positivamente la scena mondiale: chi non ha un cavallo perfettamente preparato non ha nessuna possibilità di ben figurare.
Nel SO ci si sta lentamente arrivando perché è la velocità a decidere, sempre più, chi vince. Non tutti i direttori di campo sanno valorizzare i cavalli meglio preparati: spesso vincono i cavalli migliori anche se vengono massacrati con redini di ritorno, capezzine strettissime…
Nell’Endurance sono richieste tutte le possibilità dei cavalli: i limiti attuali sono dovuti al fatto che i migliori cavalieri hanno, per ora, disertato questa disciplina. Per esempio, è assurdo che, in una gara così lunga e faticosa, i cavalieri galoppino seduti: nessuno gli ha insegnato a tenere in equilibrio i cavalli restando sollevati dalla sella!
Per quanto precede, ritengo che coloro che tengono al benessere dei cavalli debbano concentrare il loro interesse  sulla qualità e quindi sulla naturalezza dell’equitazione praticata:   l’unico imperativo dovrebbe essere quello di avanzare;  tutto il resto dovrebbe essere ottenuto senza costrizioni instaurando un colloquio permanente con il cavallo.
A queste condizioni i cavalli comprendono l’utilità di quello che viene loro richiesto e condividono con il loro cavaliere la soddisfazione per i risultati ottenuti.
                                                                      Carlo Cadorna
N.B. Nella foto in basso si può osservare un piaffè scorretto: il cavallo non ha abbassato le anche e si compensa con i garretti. Di conseguenza pesa sulla mano e manifesta il suo malessere roteando la coda.
Mai come oggi si fanno conferenze,dibattiti e tavole rotonde su cosa sia il benessere del cavallo;si fà molta confusione e si spendono tante parole e riflessioni.Se nelle discipline equestri ci fosse veramente rispetto del cavallo non si perderebbe tanto tempo a parlare del benessere ,che serve solo a coprire le brutte realtà di un sistema ormai arrivato alla fine.Mi hà fatto piacere leggere quello che hai scritto e vedere la foto che hai messo.é una di quelle foto che ogni tanto mi vado a rivedere,veramente bella
Hai centrato il problema: grazie!!