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AI LETTORI

2016

 

 

 

Cari Amici,

giunti al termine di questo 2015 è tempo di consuntivi: cercherò di farli richiamandomi all’unica Maestà che riconosco, quella della logica.

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La situazione del S.O. non è così disperata dal momento che abbiamo almeno cinque cavalieri che montano bene al primo livello, purtroppo tutti collocati all’estero, a dimostrazione che qui da noi le cose non funzionano.

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Eppure vi sono anche alcuni giovani di rincalzo che non sono troppo lontani da quel livello e ne hanno i presupposti tecnici. Nel completo accade più o meno lo stesso con l’aggravante però che in Italia la specialità sta morendo per la progressiva chiusura di molti impianti: senza un programma di veri incentivi federali la situazione non potrà che peggiorare.

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Nel dressage è, a mio parere, la situazione internazionale ad influire negativamente: infatti, mentre nelle altre specialità olimpiche vi è un buon gruppo di cavalieri al vertice che monta a cavallo in modo eccellente, in questa specialità, causa il giudizio umano, non è così.

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Infatti l’elemento che differenzia un cavallo che eccelle è la presenza evidente, marcata e costante della CADENZA : mi si consenta il paragone con la musica perché la presenza di un ritmo costante e ben marcato è il marchio di fabbrica dei grandi direttori (ascoltate L. Bernstein). Ora, al primo livello mondiale vi sono soltanto quattro cavalieri che rispettano questo concetto basilare ed è penoso vedere i giudici assegnare punteggi poco difformi a cavalli che ne sono completamente privi. Quindi, questa confusione tecnica produce un disorientamento generale che non aiuta il progresso.

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Quest’anno è stato eletto un nuovo Presidente e nessuno ne ha contestato materialmente l’elezione che pure era facilmente annullabile dal momento che molti dei delegati votanti non erano stati eletti nelle assemblee delle società sportive come prevede la legge. Di conseguenza non ha senso protestare e contestare le decisioni federali: casomai lo si potrà fare al termine del mandato se i risultati non saranno conformi alle promesse. Ricordo che una di queste riguardava il sistema di voto, ma non se ne sente più parlare!!!

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La mia posizione è la seguente: ritengo che il Presidente abbia un passato sportivo ed un’esperienza organizzativa e gestionale tali da giustificare un po’ di fiducia, almeno fino a prova contraria.

La nuova gestione ha effettuato le Sue scelte tecniche agonistiche: molti hanno contestato la sostituzione del tecnico giovanile ma questa scelta era legittima per quanto dianzi precisato. Inoltre il tecnico scelto (E. Louradour) ha un bagaglio culturale eccellente che porterà sicuramente del progresso nel nostro mondo giovanile.

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Piuttosto è discutibile la scelta del tecnico senior (H. Nooren)perché ha già operato in Italia per molti anni, prima come addetto alla prima squadra e poi come responsabile di un programma di perfezionamento degli istruttori. E non si può dire che vi siano stati dei grandi risultati così come non li ha avuti in Francia che invece oggi ha quattro cavalieri tra i primi del mondo.

Di questo tecnico ho due interviste interessanti dalle quali traspare l’importanza che questo istruttore dà alla scelta “del cavallo giusto”. Opinione pericolosa per le immancabili contiguità con il commercio dei cavalli e perché non aiuta certo la formazione di veri cavalieri che sanno adattarsi a qualsiasi cavallo di qualità: è il tema della “cavalcabilità” che ho già trattato diffusamente su questo blog.

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Inoltre afferma di contare sulla conoscenza del Suo collaboratore Barnabas Mandi ed anche questo aspetto suscita qualche perplessità dal momento che la conoscenza dovrebbe essere patrimonio di chi ha la responsabilità.

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D’altro canto dichiara che il Suo allievo migliore (stiamo parlando di istruzione equestre) è il tedesco M. Ehning che, fino al concorso di Londra Olympia della scarsa settimana, non permetteva ai suoi cavalli di usare il bilanciere dell’incollatura: ai facili critici della mia analisi, faccio notare che al concorso di Londra (evidente soprattutto nel cavallo grigio) le cose sono cambiate e la mano di Ehning cedeva correttamente.

Sulla base di Sua Maestà la logica, se ha deciso di cambiare è perché si è accorto che quanto faceva prima era errato o forse ha osservato il nostro E. Gaudiano che gli ha dato una lezione di equitazione….?

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E’ invece altamente positivo che gli sia stato affiancato Emilio Puricelli, principale artefice della medaglia d’argento agli europei del 2009.

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Per concludere voglio portare ad esempio le dichiarazioni di un cavaliere tra i primi del mondo: “i miei cavalli hanno una tale forma fisica che stanno complessivamente bene tutti i giorni” “Bisogna prima di tutto comprendere i propri cavalli: dire – oggi è andato meno bene ma andrà meglio domani- non è il mio modo di fare. Se percepisco la minima anormalità voglio individuarne la causa” ; “Al primo livello bisogna essere esigenti con i cavalli, ma prima, tutto deve essere perfetto: la salute, il morale, la muscolatura, la ferratura, l’alimentazione”; “ Mi piacciono i cavalli che esercitano una tensione nella mia mano e che rispondono bene agli aiuti; siamo esigenti nelle transizioni e nella postura: cose semplici e ben fatte: già per ottenere questo occorrono degli anni!!!”

La Striglia si ritrova perfettamente in queste dichiarazioni che dovrebbero costituire il bagaglio tecnico di tutti i professionisti ed, almeno in embrione, degli appassionati. Appunto con questo auspicio auguro a tutti un buon 2016!!!!

Carlo Cadorna

P.S. H. Nooren ha precisato che l’impegno con la FISE si concretizzerà in 6 stages in Italia per una quindicina di cavalieri e nel sostegno, a casa Sua, a Lorenzo de Luca e P. Giorgio Bucci.

3 Responses to “AI LETTORI”

  1. filippo gargallo #

    Sig. Colonnello,
    Complimenti per l’attività svolta nel 2015 ed auguri per il nuovo anno: sempre con la stessa energia e competenza, a beneficio di tutti noi!
    Filippo Gargallo

    21 Gennaio 2016 at 11:15 Rispondi
  2. Alberto Alciator #

    Buonasera Colonnello, ieri ho assistito allo stage tenuto dal tecnico Nooren con i cavalieri di interesse nazionale. L’iniziativa di trasmetterlo in diretta streaming è sicuramente lodevole in quanto ha permesso agli appassionati di godere di qualcosa che in fondo loro stessi hanno pagato. Non so se anche Lei ha seguito lo stage. Mi permetto di fare alcune considerazioni per avere una sua opinione. Ho visto che lo stage è stato salutato con molto entusiasmo da appassionati e stampa specializzata. Senza entrare nel merito delle indicazioni tecniche date ai cavalieri da Nooren io mi chiedo sinceramente “E’ possibile che in Italia non ci sia un tecnico in grado di fare stesso lavoro?” Poi mi chiedo ancora : ” si pensa veramente che in due giorni si possa cambiare l’impostazione di chi va a cavallo da venti, trenta o quarant’anni? A me sembra impossibile. Tant’è vero che Nooren non ci ha neanche provato, a parte qualche piccola indicazione ha lasciato che ognuno montasse a suo modo, staffe troppo in punta e gambe avanti, cavalieri seduti sulla paletta della sella, ceduta inesistente e cose simili non sono state corrette. Forse Nooren crede che sia giusto così? Bisognerebbe chiederlo a lui ma non credo perché lui stesso quando ha montato un cavallo aveva un impostazione completamente diversa. I casi sono due , o questa impostazione viene ritenuta giusta e allora vuol dire che si è fatto tutto bene e quindi non capisco a cosa serva spendere tutti quei soldi per un tecnico straniero oppure la si ritiene sbagliata ma non la si corregge perché tanto si sa perfettamente che il giorno dopo lo stage tutti ricadrebbero nelle vecchie abitudini consolidate in tanti anni di pratica. In questo caso però forse sarebbe meglio spendere i soldi in un programma serio per giovani promettenti in modo da fornirgli una tecnica degna di questo nome. Si potrebbero in questo modo formare anche dei tecnici valenti da usare in futuro. Molti cavalli mostravano schiene rigide e chiari segni di fastidio sfociati anche in piccole difese e a questo non è stata data alcuna importanza, molto strano perché questi sono segni premonitori di una condizione fisica che non è a punto e questo non è ammissibile in un cavallo sul quale la squadra dovrà fare affidamento. Tra l’altro queste piccole difese si manifestavano fin dai primi tempi di galoppo a dimostrazione che il lavoro di riscaldamento dei cavalli svolto in un altro maneggio non era stato eseguito bene. Mi sembra, in conclusione, che ci si entusiasmi troppo facilmente invece di valutare le situazioni in modo oggettivo. Forse sono io che sono troppo paranoico! Grazie per l’attenzione Alberto

    3 Febbraio 2016 at 22:56 Rispondi
    • lastriglia #

      Caro Alberto, condivido le Tue parole dalla prima all’ultima. Penso, vista la situazione tecnica in Italia, che sarebbe più producente investire in una squadra sperimentale formata esclusivamente da giovanissimi, che faccia concorrenza a tutti gli altri cavalieri. Vi sono giovani di grande talento, e con un tecnico veramente bravo, in pochi mesi si convincerebbero anche i più ignoranti… Piero d’Inzeo nel Suo libro prospetta una cosa del genere che fu realizzata nel calcio da F. Bernardini. Nooren, constatato che avevano versato i soldi sul suo c.c., ha pensato a fare marketing: il cliente ha sempre ragione! Ergo guai andare a toccare le fondamenta e cioè l’assetto! Vedo che hai fatto caso ai comportamenti dei cavalli: è una cosa molto positiva perché il compito di un cavaliere è quello di comprendere i cavalli. Il passo successivo è quello di imparare ad individuarne le cause con la sensibilità delle mani.

      4 Febbraio 2016 at 07:46 Rispondi

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