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RICORDO DI LUCIO LAMI

E’ mancato ieri Lucio Lami,  grande giornalista,  cavaliere coraggioso ed appassionato.   Da giovane aveva effettuato il servizio di prima nomina quale  ufficiale di “Savoia Cavalleria” :  aveva quindi scritto un libro sulla famosa carica di Isbuscensky in Russia,  della quale il reggimento era stato glorioso protagonista.

Come giornalista si era formato come inviato speciale alla scuola di Montanelli.

Negli anni ’70 fondò “Lo sperone” , prima rivista equestre non federale.

Contemporaneamente mise a frutto la Sua amicizia con il Gen. Ubertalli,  allievo ed amico di Caprilli, per acquisire una grande competenza nella selezione del pensiero caprilliano e post-caprilliano.  Pubblicò quindi, attraverso le Edizioni Equestri,  i principali libri di equitazione ed il pensiero dei successori di Caprilli (“L’equitazione naturale ed i maestri italiani”).

E’ stato anche il più importante collezionista italiano di libri di equitazione (3.500 volumi).

E’ stato il presidente dell’associazione culturale internazionale “Pen Club”.

Lo ricordo con gratitudine anche perchè,  alla nascita della STRIGLIA,  volle inviarmi un Suo commento beneaugurante (“La situazione dello sport equestre in Italia”  aprile 2011).

                              Ciao Lucio!

                                                                        Carlo Cadorna

2 Responses to “RICORDO DI LUCIO LAMI”

  1. Bruno Govoni #

    Una perdita dolorosa per la cultura equestre italiana.
    Aveva fatto molto per preservare il ricordo della nostra Scuola.
    Mi mancheranno i suoi scritti.
    Bruno Govoni

    P.S.
    Gent.mo Colonnello,
    leggo sempre con estremo piacere i Suoi post;veramente un faro nella incivilta’ equestre attuale!
    Grazie!
    Cordiali saluti.

    5 Aprile 2013 at 00:40 Rispondi
    • lastriglia #

      La ringrazio molto perchè le mie critiche a cavalieri che vincono ma praticano un’equitazione sbagliata, spesso non vengono comprese. Lucio Lami era una delle poche persone veramente competenti! Se i cavalli potessero parlare la nostra lingua, tutto sarebbe più facile.

      5 Aprile 2013 at 17:52 Rispondi

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